Mahmoud Mohamed, il 21 anni morto in scooter a Milano dopo un breve inseguimento con la polizia, era amico d'infanzia di Ramy Elgaml, il 19enne morto in un incidente in moto sempre a Milano lo scorso novembre. I due erano vicini di casa in via Mompiani. La scorsa notte si trovava sul T-Max di un amico (anche se non aveva la patente). Ed è rimasto coinvolto nello stesso tipo di incidente, contro un semaforo, con lo stesso tipo di moto, nella stessa zona di Milano. Il 21enne lavorava in uno showroom di automobili a Grumello, in provincia di Bergamo. Nato in Libia ma figlio di padre egiziano e madre marocchina, verrà sepolto in Marocco. Gli amici lo hanno commemorato in un parco pubblico distribuendo tè e foto, senza momenti di tensione.
Nel caso di Mohamed, comunque, l'incidente stradale sarebbe stato dettato con ogni probabilità dall'ansia del giovane di essere controllato da una pattuglia che aveva incrociato nelle strade deserte della notte. Il 21enne, insomma, voleva evitare un controllo sia perché senza patente sia perché a quanto pare lo scooter che guidava aveva dei pezzi rubati. Nel tentativo di scappare, ha svoltato all'improvviso e, dopo una brusca accelerata, ha perso il controllo del mezzo schiantandosi contro un semaforo. È morto dopo il ricovero d'urgenza all'ospedale Humanitas di Rozzano.
In ospedale sono poi arrivati parenti e amici del giovane che hanno chiesto di poter vedere la salma. A quel punto la tensione è cresciuta e sul posto sono arrivate le forze dell'ordine. Per fortuna, però, non è successo nulla e non ci sono stati né feriti né danni.