Imbrattata di vernice, decapitata, rubata e coperta di bestemmie. Questo quanto accaduto alla Madonnina votiva più oltraggiata di Milano. E la gente che abita intorno a Musocco insorge colpita nel profondo da tanta barbarie. Siamo nel piazzale del Cimitero Maggiore di Milano all’angolo con via Sapri. Qui dall’inizio del secolo scorso una cappelletta votiva con la sua Madonnina è diventata punto di riferimento per tutti gli abitanti della zona. Sono in molti infatti quelli che ogni giorno si fermano per qualche minuto in preghiera chiedendo la protezione per sé e per i propri cari. Un’abitudine ormai così radicata che qualcuno, pur di passare anche solo qualche istante in contemplazione, ferma la macchina in divieto di sosta, corre a dire una preghiera veloce e poi riparte veloce per liberare la strada. Costruita nei primissimi anni del ’900 ha raccolto le suppliche di tanta gente per più di un secolo.
Durante la prima e la seconda guerra mondiale poi era diventata luogo di pellegrinaggio di tante mamme che pregavano perché la Madonna proteggesse i loro figli al fronte nei luoghi più sperduti, dalle trincee del Carso alle gelide steppe del Don in Russia. Purtroppo però non tutti amano questa cappelletta dedicata alla Madonna di Caravaggio. È di 10 anni fa il primo atto vandalico. La statuetta venne ricoperta di vernice rosso sangue il 26 dicembre, giornata nella quale i centri sociali della cascina autogestita Torchiera che ha sede a pochi passi celebravano il loro “Natale anticlericale”. Cinque anni fa poi la Madonnina venne decapitata e i resti sparsi sull’asfalto. Immediata la colletta da parte dei residenti increduli dinnanzi a tanta crudeltà. «Fu uno schock per tutti», spiega una donna di mezza età «soprattutto le persone più anziane non potevano credere ai loro occhi». Nell’estate dell’anno scorso l’ennesimo oltraggio. Qualcuno aveva aperto il cancelletto che separa la cappelletta dalla strada e aveva posto dinnanzi all’immagine sacra un paio di mutandine da donna di pizzo nero. E alla fine le bestemmie di qualche notte fa poste ai lati della teca di vetro che protegge la Vergine. Nel quartiere qualcuno racconta di un furgone bianco che notte tempo si sarebbe fermato dinnanzi all’immagine della Madonna e di due uomini alti con capelli ricci e neri che spray alla mano avrebbero compiuto l’atto sacrilego.
Non si sa l’esatta nazionalità dei vandali anche se i sospetti puntano su degli stranieri. Il nome della Vergine Maria è infatti scritto “madunna” dove quella “u” al posto della “o” solleva parecchi dubbi. Nel quartiere intanto tutti puntano il dito e si lamentano del centro sociale Torchiera. «Ogni sabato sera musica a tutto volume e a alcool» spiega un gruppo di residenti «spesso escono di la completamente ubriachi e in quello stato posso fare qualunque cosa». Lunedì la cappelletta è stata ridipinta per cancellare le bestemmie e il cancelletto di accesso chiuso con una catena. Ma non è escluso che atti vandalici si possano presto ripetere.
Per saperne di più abbiamo visitato il convento dei cappuccini missionari di Musocco che ha sede proprio in piazzale Cimitero Maggiore. Padre Umberto, un frate appartenente all’ordine dei francescani, non ha dubbi. «Atto sacrilego, si rispettino i sentimenti di quelli che ogni giorno trovano conforto in quell’immagine». Altrettanto indignato il parroco del quartiere Don Stefano Pessina. «È un luogo simbolo tanto che ogni anno andiamo a recitare il rosario davanti alla Madonna nel mese di maggio a lei dedicato» spiega il sacerdote parlando di «chiaro atto di vilipendio commesso da vandali ignoranti». «Quel che è peggio è che non posso fare nemmeno denuncia» spiega Don Stefano «quella cappelletta è così antica che non si sa più nemmeno di chi sia la proprietà».
Della sicurezza della Madonnina si è interessata a lungo Sabrina Geraci, capogruppo della Lega in municipio 8, che parla di «Indecente mancanza di rispetto per la fede degli abitanti della zona». «Vista la natura del luogo sarebbe assolutamente necessario il massimo riguardo, mentre invece questo simbolo sacro così caro a molti viene costantemente deturpato da ubriachi e drogati» spiega Geraci che racconta di come già due anni fa 2 anni fa residenti e cittadini si fossero attivati per una raccolta fondi finalizzata al ripristino della Madonnina. «L’avevano appena decapitata» spiega l’esponente della Lega «come tante altre persone non avevo potuto fare a meno di partecipare alla colletta perché la zona tornasse ad avere questo importante punto di riferimento spirituale». Intanto Geraci promette di fare di tutto perché simili atti sacrileghi non si ripetano e annuncia che chiederà attraverso una mozione il posizionamento di una telecamera di sicurezza. In questo modo eventuali vandali potranno facilmente essere identificati così che finalmente la madonnina abbia la pace che merita.