CATEGORIE

Monza, vergogna del centro sociale della Salis: un corso per abolire la polizia

di Massimo Sanvito giovedì 10 luglio 2025

3' di lettura

È l’odio viscerale verso le forze dell’ordine. È il disprezzo per la divisa. È il rifiuto della legalità. Sono allergici alla sicurezza, i compagni. Ora vogliono togliere di mezzo il nemico numero uno per legge, quella che da sempre calpestano impunemente. L’ultima vergogna arriva da Monza, dove il centro sociale Boccaccio- quello fondato da una giovane Ilaria Salis - ha organizzato un corso di base per l’abolizione della polizia. Condito da un aperitivo e dalla presentazione di un libretto, dal titolo “Police abolition” (che riprende l’omonima rivista americana), a cura di Italo Di Sabato, attivista della sinistra radicale e coordinatore di Osservatorio Repressione, un’associazione che promuove studi e ricerche sui “temi della repressione”. La serata è in programma ai giardini di San Rocco, quartiere popolare del capoluogo brianzolo, ma se scenderà la pioggia tutti al Circolo di via Libertà. Lì dove Pd e Cgil organizzano eventi e offrono servizi. Sono tante le domande che gli antagonisti si pongono. «La polizia da dove viene? A cosa serve? A chi serve? A che serve tutta questa meticolosa militarizzazione del territorio, tutta questa sorveglianza dei comportamenti, tutta questa brutalità istituzionalizzata? Perché la polizia è così violenta nell’approccio con le classi subalterne?». Per poi arrivare a una proposta illuminante: «Abolire la polizia significa costruire un mondo nuovo».

L’obiettivo dichiarato del corso anti-divise lo si legge nelle prime pagine del saggio: «Questo è il tentativo di interpretare la funzione della polizia come un fenomeno sociale e, come tale, passibile di trasformazione e, anche, di superamento». E ancora: «L’opzione abolizionista può trasformarsi in un orizzonte estremamente positivo e costruttivo per l’evoluzione di tutta la società». Ergo: senza forze dell’ordine che assicurino alla giustizia ladri, stupratori e pedofili (ci limitiamo a questi categorie di “gentiluomini”) sarebbe un mondo migliore. Del resto, la loro madrina (oggi all’Europarlamento con Avs) in tempi non sospetti ha proposto l’abolizione delle carceri. Liberi tutti! Quello che potrebbe sembrare un grande scherzo è invece tutto maledettamente vero. Sentite un po’ le teorie che sfornano questi geniacci professionisti del disordine. In concreto, come si potrà mai cancellare la polizia? «L’abolizione della polizia è un processo che consiste nel ricollocare risorse, fondi e responsabilità lontano dalla polizia, verso dei modelli di sicurezza, supporto e prevenzione basati sulla collettività. È un progetto a lungo termine che richiede di trasformare il nostro modo di rispondere alle emergenze e sostituirle con dei sistemi che realmente generano sicurezza e che supportano davvero il benessere e l’incolumità».

Torino, scritte-choc contro Giorgia Meloni. FdI: "La città ostaggio dei centri sociali"

L'odio rosso non si placa. A Torino, per la precisione in via Garibaldi, sono apparse quelle che Paola Ambrogio ha d...

In che modo? «Dobbiamo concentrarci sul ricollocare i fondi delle attività di polizia e finanziare i bisogni primari degli esseri umani, come le case, i servizi per l’infanzia, l’assistenza sanitaria», si legge nell’opuscolo. E da chi dovrebbero essere composti questi sistemi? Da «chi lavora con i servizi per la salute mentale, gli operatori sociali, le persone in grado di intervenire negli episodi di violenza, le associazioni a difesa delle persone che sono sopravvissute alla violenza, i leader religiosi, i vicini di casa, i parenti e gli amici». Loro, secondo gli antagonisti, «sono meglio attrezzati a rispondere ai momenti di crisi rispetto a degli sconosciuti armati di pistola». Sì, lo hanno davvero messo nero su bianco.

Ma non si scatenerà mica il caos con una ricetta di questo tipo? «No, perché la polizia, in realtà, non si occupa di controllo del crimine. Anzi, la polizia porta la violenza», dice la Bibbia anti-divise. Gli agenti, prosegue il delirio rosso, «non ci mettono sicuro, minano la nostra sicurezza». E in che modo? «Bloccano il traffico per un fanalino posteriore mal funzionante; segnalano chi non ha il biglietto del bus; arrestano per reati minori legati alla droga». Che pericolosi questi poliziotti che fanno il loro lavoro. Un consiglio spassionati ai compagni e alle compagne del Boccaccio: se vi stanno rubando in casa chiamate i servizi sociali e se un immigrato vi molesta telefonate all’imam.

tag
monza
centro sociale
ilaria salis

Violenza sessuale Orrore a Monza: adesca e stupra 13enne, chi è la belva

Senza vergogna Polizia, rabbia contro il Pd: "Appoggiano chi ci odia"

Roba da centri sociali Monza, rivolta degli agenti di polizia contro il manuale "per abolirli"

Ti potrebbero interessare

Orrore a Monza: adesca e stupra 13enne, chi è la belva

Polizia, rabbia contro il Pd: "Appoggiano chi ci odia"

Monza, rivolta degli agenti di polizia contro il manuale "per abolirli"

Gigia Pizzulo

Ilaria Salis saluta Carola Rackete con questa foto: si scatena il delirio

Milano allo sbando: egiziano brucia la Balena in Triennale

È stata incendiata questa mattina l'installazione nota come Balena realizzata da Jacopo Allegrucci per la 24e...

Milano, belve 16enne accoltellano un uomo: il video-choc

Corpulenti e spietati. Questo l’identikit dei due sedicenni di origine nordafricana fermati con l’accusa di ...
Alessandro Aspesi

I pro-Gaza che contestano Libero ora fanno pure gli offesi

Che permalosi i nostri esponenti di Cambiare Rotta e Potere al Popolo! Dopo la minaccia di venirci a trovare sotto la no...
Giorgia Petani

Milano, lezioni di arabo e Corano ai bimbi del campus. FdI insorge

A scuola di... Corano. Ancora un caso a Milano, dove si riaccende la discussione sull'integrazione culturale. Il tut...