L’estate in trincea di chi vive al Giambellino

Decine di appartamenti Aler occupati da famigliole rom. Mentre gli italiani rinunciano a partire per difendere l’alloggio
di Andrea Fatibenedomenica 17 agosto 2025
L’estate in trincea di chi vive al Giambellino

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Italiani regolari a guardia dei loro appartamenti e rom abusivi in vacanza. Siamo in via Emanuele Odazio al civico 6, una palazzina dell’Aler nella Giambellino tanto cara a Giorgio Gaber dove 2 famiglie rom spadroneggiano tanto che si sentono così sicure da lasciare temporaneamente le loro case occupate per andare in vacanza. Secondo la testimonianza dei residenti infatti le due famiglie sarebbero rientrate in Romania proprio per passare la settimana di Ferragosto senza preoccuparsi di nulla. «Per noi sarebbe impensabile allontanarci» spiega un’anziana avanzando passo dopo passo appoggiata al suo bastone nell’afa di agosto «lasciare l’appartamento anche solo per un giorno, anche se sei regolare, significa rischiare di trovarlo con una nuova famiglia all’interno». D’accordo anche un’altra inquilina. «Una volta sono stata qualche giorno in ospedale per dei controlli e al mio ritorno ho scoperto che la serratura di casa era stata cambiata» spiega la donna che si chiede: «Perché invece gli abusivi non corrono questo rischio?».

La risposta la conosce Maria Palomares che anni fa ha fondato “Prende al volo Odazio 2023”, comitato che ora presiede e si propone attraverso una chat di raccogliere tutte le segnalazioni di occupazioni che avvengono al Giambellino, un quartiere che negli anni ’20 del secolo scorso ha testimoniato la trasformazione di Milano nel più importante centro industriale d’Italia. Un luogo di profondi scontri sociali a cavallo tra le due guerra che da qualche anno si è ridotta a terra di conquista per chi cerca una casa da occupare. Nei palazzoni dell’Aler resiste ancora una piccolo numero di famiglie italiane circondate per lo più da stranieri, europei dell’est e sudamericani in primis. Tra gli abusivi invece ci sarebbero molti rom. Così come spiega senza Palomares. «Se si sentono così sicuri è perché sono tanti e si coprono le spalle a vicenda» spiegala fondatrice del comitato «fatto questo che spaventa profondamente tutte le altre persone oneste che vivono qui». La presidente sembra conoscere una ad una quelle che a suo dire sono le occupazioni abusive nel quartiere. E la lista è davvero lunga. In via Giambellino al civico 138 ci sarebbero 7 famiglie, altre 4 in via Degli Apuli 2, 5 al civico 5 e 7 al civico 8. Tutte naturalmente abusive. «Il nostro comitato vuole essere una sentinella perché Aler possa intervenire il più rapidamente possibile» spiega Palomares «il nostro lavoro però è difficile perché si è sparsa la voce che qui non si sgombera quasi mai e allora sono molti a prendere di mira la zona». Al Giambellino intanto la paura è grande. Molti residenti se sono stranieri fingono di non comprendere l’italiano, e se sono milanesi lasciano intendere che preferiscono non parlare. «È una partita persa» spiega un uomo sulla cinquantina «sono quasi tutti imparentati tra loro e denunciarne uno significa ritrovarteli addosso tutti assieme».

E come se non bastasse i rom spesso danno delle feste proprio nei cortili delle case Aler. In un video girato dai residenti si vedono una cinquantina di persone sedute a bere e cantare attorno a tavole imbandite con ogni bendi Dio. Si possono notare bimbi, anziani ed adulti. Poco distante Mercedes e BMW tirate a lucido sono parcheggiate sotto il sole cocente d’agosto. «Certi raduni non sono consentiti in questi spazi» spiega un inquilino di Odazio 6 «perché a loro è permesso tutto?». Alan Rizzi, presidente Aler, spiega che «per superare il problema serve un censimento chiaro delle persone che hanno un Isee certificato sulla città di Milano». «Il ruolo dei servizi sociali del comune di Milano sarà fondamentale» conclude Rizzi auspicando che «le istituzioni lavorino tutte nella stessa direzione». Sulla vicenda interviene anche Riccardo De Corato, ex vice sindaco delle passate giunte di centro destra milanesi che conosce molto bene la realtà del quartiere. «Gli italiani a fare la guardia alla propria casa e i rom sotto l’ombrellone, tutto questo è desolante» commenta De Corato «mentre Milano piange ancora la pensionata uccisa da 4 giovanissimi nomadi al volante di un'auto, in città questa gente continua a infrangere impunemente le regole come se nulla fosse successo».

«Chi vive nelle case Aler sia costretto a farlo secondo le regole» conclude l’esponente di FdI «le occupazioni sono un segno di debolezza che favorisce lo sviluppo di organizzazioni criminali piccole e grandi». «Con il nuovo presidente Aler Alan Rizzi stiamo collaborando perché venga ripristinata la legalità e non ci siano più occupazioni» spiega Davide Ferrari Bardile, responsabile del dipartimento sicurezza per Milano della Lega, ricordando che «l’aver permesso per anni la formazione di campi Rom abusivi e l’essersi mossa solo su pressione del centrodestra per procedere agli sgomberi dimostra in maniera lampante la cattiva gestione del territorio da parte dell’amministrazione comunale». «Questa inerzia non ha fatto altro che aggravare le criticità già presenti e mettere in evidenza l’incapacità del Comune di governare la città, mancando nel controllo di chi ha sempre vissuto di illegalità e fallendo completamente nella cosiddetta politica di inclusione» conclude il responsabile.