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Sondaggio, cosa pensa il 64% dei milanesi: la città ha paura

di Massimo De Angelis mercoledì 26 novembre 2025

3' di lettura

Era inevitabile, considerando il proliferare di vicende da cronaca nera e lo stillicidio quotidiano di notizie riguardanti violenza, furti, scippi e rapine. A Milano cresce la sensazione di insicurezza, con il 26% degli abitanti, livello record sul territorio italiano, che percepisce un forte aumento della criminalità. L’ordine pubblico è diventata una delle principale preoccupazioni per la popolazione di ogni età. Un dato, e una percezione di smarrimento e paura, presente durante il giorno ma che sale al calar della luce, passando da una percentuale del 24 fino al 49%. In pratica la sera e nelle ore notturne quasi cinque meneghini su dieci (la metà), si sentono in qualche misura a rischio.

Emerge dalla ricerca di Changes Unipol elaborata da Ipsos sui temi della sicurezza e della microcriminalità. Nel capoluogo lombardo, come risulta dall’elaborazione, a dare maggior timori è l’incremento della microcriminalità. I luoghi percepiti come a rischio sono, soprattutto di notte, le zone periferiche (80% dei milanesi intervistati non si sente sicuro), i giardini e le aree verdi (80%), i parcheggi sia a raso che sotterranei (77%) e le fermate di attesa dei mezzi pubblici (75%). Anche il centro città risulta un luogo poco sicuro per circa due italiani su tre, night and day (64%). E per Milano il dato balza al 72%.

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A tale proposito, bisogna ricordare che sono stati effettuati alcuni sondaggi sull'argomento pure nel Quadrilatero della moda. Anche in queste vie, come confermato dall'Associazione MonteNapoleone District, commercianti, ristoratori, clienti, turisti e residenti avvertono insicurezza. E magari hanno paura di fare acquisti con il buio oppure andare a cena (o prendere un cocktail) nei locali della zona dopo il tramonto. Più di un milanese su due (52%) percepisce un incremento della microcriminalità nel proprio quartiere, crescita che viene giudicata “forte”, per l’appunto, dal 26% delle persone.

Immigrazione incontrollata (41%), uso di droghe (31%), seguite da perdita del ruolo educativo della famiglia (26%) e scarso presidio del territorio (23%), sono, nell’opinione dei meneghini, le cause del fenomeno. Dalla ricerca emerge che nove lombardi su dieci ritengono preoccupante il fenomeno della criminalità giovanile. Ed è nelle grandi città (Milano in primis) che la preoccupazione per le baby gang nel proprio quartiere di residenza diventa un grande problema. C'è da segnalare che mentre fino a qualche tempo fa le bande di maranza stazionavano principalmente nei loro habitat, salvo occasioni speciali tipo il Capodanno in piazza Duomo, adesso imperversano ovunque dalla periferia al cuore della città.

È abbastanza usuale vedere gruppi in azione non solo nei pressi della Stazione Centrale, nelle strade della movida quali corso Como, ma pure (durante il weekend) nelle eleganti vie di Brera e nelle vicinanze della Galleria Vittorio Emanuele II. Perla ricerca sono state realizzate interviste a residenti delle principali aree metropolitane, di età compresa tra 16 e 74 anni. Un'analisi esaustiva, capillare e che ha coinvolto soggetti di qualsivoglia generazione, dal ragazzo all'adulto, dal single alle famiglie. E purtroppo dispiace evidenziare che all'ombra della Madonnina, alla vigilia dei Giochi Olimpici Invernali (evento più importante dell'ultimo periodo in città), salga la paura dei residenti, nonché dei visitatori. A furia di parlare di ZTL, tassa di soggiorno e stadio San Siro, probabilmente dalle parti di Palazzo Marino si è perso in toto il polso della cittadinanza, assai più interessata all'ordine pubblico, alla sicurezza quotidiana piuttosto che a dare multe in via Montenapoleone o vessare di imposte chi dorme in hotel...

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