Addio a Renato Altissimo, il liberale della Prima Repubblica
Si è spento a Roma Renato Altissimo. Esponente di spicco del Partito liberale italiano, è stato più volte ministro e deputato. Era ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma e malato da tempo. Nato 74 anni fa a Portorguaro, in provincia di Venezia, era membro di una famiglia di imprenditori che possedeva a Moncalieri una fabbrica di fanali e accendini. Prima di intraprendere la sua carriera da protagonista della Prima Repubblica studiò a Torino, laureandosi in Scienze politiche. Fu attore di primo piano del Pentapartito che dominò gli anni Ottanta della politica, in cui si mosse da esponente di spicco del Pli, del quale fu segretario dal 1986 al 1993. Fu, tra l'altro, deputato in ben cinque legislature e più volte ministro. Mani pulite - Celebre anche per essere un 'viveur' e un assiduo frequentatore delle notti romane Altissimo, volto abbronzato, fronte ampia e immancabile basettone, fu travolto, come tanti altri, dal principale processo giudiziario di Mani Pulite, l'inchiesta sulla maxitangente Enimont. Lo scandalo delle mazzette da 150 miliardi non travolse solo Altissimo coinvolgendo nomi celebri come La Malfa o Forlani e sotterrando, di fatto, il Pli. Altissimo, che nel 1993 ammise di aver ricevuto diversi milioni in maniera illecita, fu definitivamente condannato a 8 mesi nel 1998. Il suo percorso politico, pero', non si concluse. Nel 2014, tornava infatti sulla scena con "I Liberali", movimento che, promuovendo il rilancio dell'economia e un'accelerazione sulle privatizzazioni, raggruppa, tra gli altri, alcuni pilastri del liberalismo italiano come Alfredo Biondi o Carlo Scognamiglio.