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Il Foglio supera a sinistra Repubblica. L'incredibile elogio della vittoria renziana

Eliana Giusto
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Il Foglio riesce ad essere più renziano di Repubblica. Se infatti Ezio Mauro nel suo editoriale afferma che "dietro la vittoria numerica di domenica per 5 a 2, c'è una sconfitta politica per il Pd di Matteo Renzi. Prima di tutto perché una destra scompaginata e divisa è riuscita comunque a mantenere le posizioni di cinque anni fa, con due successi netti e un profilo fortemente competitivo in Campania e persino in Umbria, segnalando che anche le Regioni rosse possono diventare contendibili", Claudio Cerasa parla di vittoria di Renzi "nonostante tutto", nonostante "i pensionati furiosi, gli insegnanti incazzati", "la sinistra interna indemoniata, una mini scissione in corso". Vince nonostante "il suo Pd abbia perso lo smalto e la forza oggettiva che aveva lo scorso anno alle europee". Certo Renzi dovrà fare i conti "con il fatto che non esiste una sola regione vinta in questi mesi dal suo partito che sia espressione diretta del Pd renziano". Catiuscia Marini, eletta in Umbria non è renziana né lo sono Enrico Rossi (Toscana) o Michele Emiliano (Puglia) o Vincenzo De Luca (Campania). Ma per Cerasa ha vinto lo stesso. Si chiede infatti il direttore del Foglio al top del suo renzismo: "Che tipo di elezioni sono le regionali per giudicare una leadership come quella di Renzi?". La risposta è: "Ogni competizione regionale e comunale risponde più a criteri locali che nazionali e non è certo questo il terreno su cui si può definire in modo veritiero se la leadership di Renzi funzioni oppure no". Detto questo, ammette alla fine Cerasa "se Renzi non si occuperà del partito sarà il partito prima o poi a occuparsi di Renzi (e saranno legnate)".

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