Sgarbi e il maxi-furto in casa: "Mi hanno detto che il custode era uno sveglio. Ecco come l'ho scoperto"
Anche Vittorio Sgarbi è stato derubato. Da chi? Dal custode della sua casa di Ro, nel ferrarese. "Mi dicevano che è un uomo sveglio. Ora se lo vedessi lo picchierei", ammette il critico d'arte al Corriere della Sera. Il furto risale al gennaio del 2016, quando Sgarbi denunciò la scomparsa di alcune opere d'arte dal valore ingente di 500mila euro. Tutto ebbe inizio quando un'amica gli regalò due medaglie di Tommaso Ferroni. "Dopo qualche tempo la stessa persona che me le ha regalate - spiega Sgarbi - le ritrova in vendita su Ebay, ma ha la cattiva idea di non dirmelo. Dopo un anno ci riuniamo per fare un punto sul parco opere. Lei a un tratto mi ferma e mi dice: Ti ricordi le due medaglie del Ferroni? Lo sai che le ho viste su eBay?. Eravamo lì perché stavamo cercando due quaderni del Giani, abbiamo controllato e infatti non abbiamo più ritrovato le medaglie. La mia amica cercò di contattare il venditore di eBay senza rintracciarlo. Ma grazie a quell'autogol i carabinieri hanno concluso l'indagine". Il custode, però, non si è limitato alle due medaglie del pittore italiano del 1900. "Proprio quel giorno ci siamo resi conto che mancavano all'appello diverse opere - aggiunge Sgarbi -. In particolare, i due taccuini di Felice Giani, uno dei quali conteneva 140 disegni di un viaggio che fece Felice Giani da Faenza a Roma fino a villa Albani, e l'altro taccuino con i disegni a china. Poi passiamo alla ricerca di due libri: il Trattato della scultura di Benvenuto Cellini, talmente raro che risale al 1569. E l'altro, un libro di Antonio Palomino, quest'ultimo è il Vasari spagnolo. Entrambi non c'erano". L'assenza dell'opera che più allarmò il critico, perché profondamente affezionato, fu un disegno del pittore seicentesco Giovanni Battista Piazzetta, come riferisce il Corriere della Sera. Questa è la lista delle opere rubate dal "gentile" e soprattutto "onesto" custode di casa Sgarbi, considerato ormai dagli inquirenti l'unico colpevole.