Marco Travaglio, si fa ridere dietro da tutta Italia: come si sfotte da solo
Il senso del ridicolo del direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, è ormai affidato a uno sbiadito ricordo del quale si è persa quasi ogni traccia. L'ultima sparata spudorata del Manetta è stata contro tutti gli altri giornali che non fossero il suo, colpevoli di avere una linea editoriale addirittura diversa dalla sua, quindi mediocre, vile, asservita "ai loro padroni" che saranno anche potenti, ma hanno bisogno dei giornali per salvare le penne. Leggi anche: Travaglio, il travaso di bile contro Martina: l'articolo-vergogna All'epoca delle larghe intese e del terzo mandato di Giorgio Napolitano, secondo Travaglio erano tutti servi sciocchi del potere. Compresa Repubblica "ridotta a protesi di Re Giorgio". Per fortuna c'erano lui e il suo giornale a tutelare la dignità del giornalismo. E che nessuno si permetta di insinuare che a seconda degli interessi del Movimento Cinque Stelle di volta in volta si è vista orientare anche la linea del Fatto, quella si chiama onestà intellettuale. Come quella esercitata a pieni polmoni dallo stesso giornale travagliesco, appecoronato sulle posizioni di Luigi Di Maio e sul tentativo disperato di un governo con gli ex "mafiosi" del Pd.