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Matteo Salvini, la peggiore accusa di Alessandro Sallusti: "Vigliaccata da comunista"

Matteo Legnani
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Ficca il dito nella nuova piaga aperta, Alessandro Sallusti, che nell'editoriale su Il Giornale si scaglia contro la decisione dell'Italia di non aderire alla mozione con cui l'Unione europea riconosceva Juan Guaidò come unico e legittimo presidente ad interim del Venezuela. Una scelta, quella del nostro Paese, che secondo Sallusti è da attribuirsi alle posizioni del Movimento 5 Stelle e al suo "debole" per i regimi comunisti sparsi nel mondo. Posizioni rispetto alle quali la Lega si è adeguata contraddicendo, continua Sallusti, "la sua storia e, penso, il sentire dei suoi elettori". Cosa ancora più grave, "Salvini si è schierato affianco di un dittatore affamatore e sanguinario usando la vigliacca tecnica dell'astensione. Un prezzo davvero alto da pagare sull'altare della tenuta di un governo che si muove in modo sempre più incomprensibile e pericoloso". Leggi anche: Salvini, il durissimo titolo di Sallusti: "Come Prodi"

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