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Alessandro Sallusti: "Salvini, Di Maio e Mattarella. E pure Macron. La giostra degli incapaci"

Cristina Agostini
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Tav, autonomie, negozi chiusi la domenica, Bankitalia, Maduro. E poi Macron, "un pezzo del governo (Cinque Stelle) giudica il capo dell'Eliseo un cretino da abbattere, per l' altro pezzo (Lega) è solo un percolo, ma per il nostro capo dello Stato è un grande statista e illustre amico che presto sarà ricevuto al Quirinale con tutti gli onori". Insomma, scrive Alessandro Sallusti, questo è "il frullatore nel quale ci troviamo". Tutti. Anche i giornalisti che dovrebbero "fornirvi quotidianamente non dico verità assolute, ma almeno ipotesi di verità" e invece si ritrovano in una "babele di voci che si rincorrono e smentiscono nel giro di poche ore, qualche giorno al massimo". Silvio Berlusconi, sottolinea il direttore nel suo editoriale su Il Giornale, "dice che per votare politici simili «bisogna essere dei matti». Aggiungo, più modestamente, che questi politici rischiano di tirare matto anche chi non li ha votati e la comunità internazionale che osserva attonita lo spettacolo". 

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