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Mes, Paragone scoperchia lo scandalo: "Noi paghiamo i privilegi altrui. Ecco gli stipendi dei membri"

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Gianluigi Paragone non ha mai risparmiato le critiche al suo partito - il Movimento 5 stelle - quando ha scelto di allearsi con il Pd. Il senatore ha spesso disapprovato l'operato di Luigi Di Maio come capo politico, e non l'ha mai nascosto. Stavolta, però, utilizza toni più concilianti riguardo la posizione del M5s sul trattato Mes. Dalle colonne de Il Tempo, il senatore grillino sottoscrive le dichiarazioni di Luigi Di Maio perché "la liquidazione del Mes, per opporsi ai ricatti di mercati e finanza internazionale fa parte del programma dei 5 stelle". Lo stesso programma- continua Paragone- che ha fatto vincere il M5s nel 2018, dunque Di Maio "sta facendo valere un sentimento degli italiani". Per approfondire leggi anche: Mes, Gianluigi Paragone mette Di Maio e grillini spalle al mure: "Vi faccio quattro domande" Questa riformulazione del Mes preoccupa Paragone, il quale tira fuori quell'articolo 35 del nuovo trattato che accorderebbe l'immunità totale a tutti i componenti dell'organismo. Poi critica le indennità del personale: si va dai 324mila euro annuali del presidente Mes -il tedesco Klaus Regling- agli stipendi compresi tra 64mila e 167mila euro per gli addetti alle funzioni direttive, fino a somme tra 22mila e 72mila euro per gli assistenti e il personale ausiliario. L'Italia ha già versato 14.3 miliardi e ne ha sottoscritti 125.4. Paghiamo per i privilegi altrui: ecco il Paragone-pensiero.

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