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Alessandro Sallusti dalla parte dell'Europa, il monito impensabile a Salvini e la Meloni: "Morire sovranisti sarebbe stupido"

 Alessandro Sallusti

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Alessandro Sallusti dalla parte dell'Europa, o meglio, costretto a stare dalla parte dell'Ue. Nonostante l'attacco agli aiuti economici fin qui ricevuti, ossia "neanche un euro nelle tasche di imprese e famiglie", il direttore del Giornale si sente in dovere di lanciare un messaggio con sconforto "ai nostri amici ipersovranisti". "La salvezza dell'Italia - scrive nel suo editoriale - non può che passare dall'Europa. Che avvenga per senso di giustizia, per solidarietà o per interesse (se falliamo saltano in aria le banche tedesche e francesi che hanno in pancia una montagna di nostri titoli di Stato), a questo punto poco importa".

 

 

Una mossa intelligente, la definisce Sallusti: "Morire sovranisti o antieuropeisti inseguendo i falchi dei Cinque Stelle e gli integralisti di Lega e Fratelli d'Italia non ha nulla di eroico ed è sostanzialmente stupido. Siamo un grande Paese, siamo orgogliosi di essere italiani, non siamo, per ingegno e capacità di lavorare, secondi a nessuno, ma non facciamo gli ipocriti". L'Italia non è una superpotenza autonoma che può provare a dettare le condizioni al mondo intero. Un dietrofront, quello a cui dovrebbero pensare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, "che non vuole dire vendersi, non vuole dire sottomettersi, come certa propaganda lascia intendere. Semmai significa comprare il futuro e fare vedere al mondo che gli italiani non sono bambini viziati, ma gente matura e responsabile".

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