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Denise Pipitone, Piera Maggio a Quarto Grado: "Errori di proposito nelle indagini, chi l'ha rapita sapeva cosa faceva"

Piera Maggio ne è certa "i rom non hanno rapito mia figlia". La mamma di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, è certa che "chi ha preso mia figlia sotto casa sapeva quello che faceva". A Quarto Grado su Rete Quattro la donna crede che la piccola sia stata data ai rom solo successivamente. "Denise - ha spiegato in collegamento con Gianluigi Nuzzi - non era solita dare confidenza agli estranei. Probabilmente aveva già visto le persone che l'hanno portata via". Tutto questo ha portato a delle gravi conseguenze: "Ci sono stati degli errori nelle indagini che purtroppo non si possono più recuperare". Da qui l'accusa: "Alcuni errori sono stati commessi per negligenza, altri di proposito e altri ancora per incompetenza. Tutto è accaduto in una provincia dove nessuno si aspettava che rapissero una bambina".

 

 

 

Un racconto, quello di Piera, che non stride affatto con quello fatto da Felice Grieco. Fu lui, guardia giurata di fronte a una banca, a riprendere una bambina parecchio somigliante alla piccola Denise solo qualche mese dopo la sua sparizione. La bambina misteriosa si chiamava proprio "Danas". "Il 19 consegnai il CD con i filmati, vennero sul posto. Poi basta… Mesi dopo si è tornati a parlare. Mi fu sequestrato cellulare, pc, ebbi un mandato di perquisizione in casa, forse pensavano nascondessi qualcosa", ha spiegato l'uomo alle telecamere di Telelombardia. Per poi aggiungere che fu chiamato sui posti a identificare delle persone, direttamente nei campi rom. "Davanti ai carabinieri - ha ammesso - sono stato minacciato da alcuni rom, mi dissero che mi avrebbero tagliato la testa". 

 

 

La pista dei nomadi è ancora la più convincente. "Alle 13.30 di quel giorno - ha spiegato anche il legale Giacomo Frazzitta sul giorno della tragedia - ci sono contatti con nomadi dell’est europeo con soggetti vicini alla storia, per cui che ci possa essere stato un contatto – ma parliamo di ipotesi – ci dà l’idea che potrebbe esserci stato un coinvolgimento".