Virologo star

Matteo Bassetti privatissimo: "Se il tuo rivale con le donne è Galli ti piace vincere facile"

Un privatissimo Matteo Bassetti si confida a Patrizia Groppelli sulle colonne del settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini. E si conferma come il virologo-sex symbol di questo infausto ultimo anno italiano. Soprattutto, si racconta senza nascondere nulla. Il professore, 50 anni, è sposato dal 2003 con Maria Chiara, quasi 10 anni in meno di lui, da cui ha avuto due figli Dante e Francesco. Anche loro vogliono diventare medici, come il nonno, uno dei punti di riferimento della virologia italiana.

 

 

 

Proprio per questo, mette le mani avanti Bassetti Junior, "ho dovuto sgobbare il doppio dei miei colleghi per essere all'altezza. Oggi siedo alla sua scrivania di direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova". Le malelingue, ammette, ci sono state. "Peccato che mio padre sia morto nel 2005. Ho fatto tutto da solo e l’ho fatto anche per lui e per mamma Giuliana, professione capofamiglia, che purtroppo è morta di tumore pochi mesi fa".

 

 

 

 

L'idolo del giovane Bassetti era Gino Paoli, vicino di casa a Genova: "Collina di Quinto, lo vedevo uscire dal cancello con superauto e superdonne". Sua è la canzone-simbolo del matrimonio con la moglie. Maria Chiara, assicura il virologo, non deve essere geloso della sua fama anche se "non le nascondo che, come dice mia moglie, mi piace piacere. Che c'è di male? Ho 50 anni, professore e direttore, ora anche la notorietà. Perché dovrei vergognarmene?". Viva la sincerità. D'altronde, i figli sono altrettanto brutali e gli ripetono: "Papà, così non vale. Se con le donne il tuo avversario è il professor Galli, vuol dire che ti piace vincere facile". D'altronde, la sovraesposizione mediatica aiuta, e molto: "La telecamera è una droga. Ma quando non mi chiameranno più vorrà dire che l'emergenza è finita. Accetto volentieri lo scambio, ma non credo che sarà per forza oblio".