A tu per tu

Myrta Merlino e la confessione su Matteo Bassetti: "Dietro le quinte...". Il virologo che non ti aspetti, dettagli strepitosi

Alessandro Gonzato

«Matteo Bassetti in trasmissione da me è stato sublime: "Manco la Cina di Mao e la Russia di Stalin", ha detto. L'ho adorato». L'Aria che Tira (La7) è tra i talkshow più apprezzati. Myrta Merlino ne è presentatrice, autrice e produttrice.

E però sono tempi duri, Myrta. C'è chi in parlamento  vuole silenziare i virologi: «Parlino solo se autorizzati dagli ospedali»...
«Ma no, dai. O è un'idea paracula, un modo per farsi notare, oppure è davvero ingenua: non sarà un ordine del giorno a non farli parlare».

Ma te l'aspettavi?
«Qualcuno, se ricordi, lo aveva proposto per i componenti del Comitato tecnico-scientifico, ma in quel caso aveva una logica, dato che il Cts dipende dal governo. Però ora non ha senso impedire ai medici di esprimersi. Anche perché generalmente il permesso all'ospedale lo chiedono già».

Gli esperti di Covid tirano ancora così tanto?
«C'è esperto ed esperto: alcuni hanno fatto una gran pratica televisiva e sono diventati molto efficaci».

 

 

Quindi non è vero che il virus in tivù ha stancato...
«Sono subissata di mail di genitori che chiedono informazioni sul vaccino per i figli, c'è un sacco di gente che vuole capire se deve fare o no la terza dose. Il Covid ci ha colto impreparati fin dall'inizio e continua a spiazzarci, la verità è questa, per cui tutti tendiamo ad aggrapparci alle parole degli esperti».

Che però spesso dicono cose opposte.
«È così. L'altra mattina leggo un'intervista al professor Francesco Vaia, che stimo molto, poi viene in trasmissione Massimo Galli, altro che stimo, e mi dice che Vaia ha preso una cantonata pazzesca, allora a quel punto pensi "Oddio", cominci a brancolare nel buio. Altro esempio: terza dose. L'immunologa Antonella Viola mi dice "assolutamente no, bisogna aspettare", Andrea Crisanti afferma invece l'opposto... Io cerco di dare una bussola ai telespettatori, di offrire un servizio pubblico. Dopodiché non ti nego che a volte mi trovo in un labirinto, in mezzo a dispute incredibili».

La prima che ti viene in mente?
«Una divertente: Alberto Zangrillo aveva detto che Galli non poteva parlare perché troppo schierato a sinistra. Galli qualche giorno dopo ha raccontato il suo passato politico, le sue manifestazioni in piazza nel '70».

 

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Chi è il medico più amato dagli italiani?
«Dipende. Alcuni sono iper rassicuranti, come Francesco Le Foche, che non fa mai polemica. Poi ci sono quelli col botto, delle meraviglie televisive».

Tipo?
«Galli. Se adesso che va in pensione non viene più in tivù... Più si espongono e più televisivamente sono fighi: un altro è Walter Ricciardi. Zangrillo viene pochissimo, ma quando viene fa grandi ascolti. Bassetti è un mattatore».

È vero che piace tanto al pubblico femminile?
«Sì, ha una grande fan base di donne. Credo che ne sia contento perché è un gran piacione, lo dice anche lui. Matteo è molto spiritoso».

Mettiamo che silenzino davvero i medici. A quel punto dovresti pregare che qualcuno non silenzi anche i nostri politici, che per voi in tivù sono fonti inesauribili di castronerie...
«Devo dare una triste notizia: di fatto è già così. In tivù sono i partiti che gestiscono le ospitate. Facciamo dei braccio di ferro tremendi per avere i politici che piacciono a noi. Credo che sia una deriva, i parlamentari stessi ormai hanno paura: "No, per carità, chiama prima l'ufficio stampa...". Io sono per la totale libertà di parola e pensiero. Se straparlo e dico una cazzata è giusto che la gente lo sappia».

 

 

Un politico che vorresti avere più spesso?
«Prodi. Bersani mi diverte da morire. Letta... Letta si fa desiderare».

Il medico che in tivù è migliorato di più?
«Crisanti. L'altro giorno si è trovato casualmente collegato a L'Aria che tira col presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Er Viperetta ha detto di tutto: "Ahò, glielo devi di' a sti politici che non capiscono un c...". Crisanti è stato al gioco, ha riso parecchio».

C'è un "virologo" pronto per condurre una trasmissione?
«Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Non vuole ricandidarsi. Nonostante faccia il politico ad alti livelli è riuscito a mantenere l'equilibrio del medico. Gli ho detto che lo vedrei bene come divulgatore scientifico».