Il finto garantista

Otto e Mezzo, la miseria di Andrea Scanzi sul caso-Morisi: "Perché la vicenda è politica". Droga, fino a dove si spigne

Come sguazzano Lilli Gruber ed Andrea Scanzi nella vicenda di Luca Morisi, l'ex capo della "Bestia" indagato per cessione di droga, il fedelissimo di Matteo Salvini travolto dal suo errore e da una vicenda giudiziaria che, soprattutto per il tempismo, lascia un qualche sospetto. Il collaudato duo anti-salviniano sguazza nella vicenda ovviamente a Otto e Mezzo, il programma de La7, la puntata è quella di lunedì 28 settembre.

 

Ed ecco che la Gruber serve un assist alla copia sbiadita di Marco Travaglio: "Hanno ragione i leghisti quando dicono che non commentano un caso personale che non ha nulla di politico?". "Ma non scherziamo. Se la stessa cosa fosse successa a un collaboratore stretto di Roberto Speranza, Enrico Letta, Giuseppe Conte... pensate se fosse successo a Rocco Casalino: a quest'ora i leghisti marcerebbero su Roma", replica secco il giornalista del Fatto Quotidiano.

 

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Dunque, riprende: "Tra l'altro a dire che si tratta di una vicenda soltanto personale si fa un po' fatica, perché si fatica a dire che non abbia connotazioni politiche: fino a sette giorni fa, Morisi era la persona più vicina a Salvini, tutto ciò che usciva sui social lo decideva lui. Era il creatore della comunicazione e della propaganda salviniana applicata ai social", aggiunge Scanzi. E ci si chiede perché quella di Morisi non debba essere una questione personale perché "era vicinissimo" a Salvini. Operazione subdola, sporca, quella di uno Scanzi che si dice garantista in premessa salvo poi aggiungere quanto riportato qui sopra.

 

E ancora, riprende: "Morisi è stato bravissimo. Ha creato l'immedesimazione tra il capo, Salvini, e il popolo salviniano, per esempio facendolo vedere che mangia dalla mattina alla sera. Ma dall'altra parte, Morisi è stato lo sdoganatore definitivo del massacro mediatico, o dileggio, dell'avversario. Ora c'è l'effetto boomerang: tutto ciò che Morisi aveva teorizzato, si ritorce contro di lui", conclude Scanzi.