La virologa

Fuori dal Coro, il grave allarme della Gismondo sul vaccino: "Dati ridicoli, non ci sono risultati solidi"

"Israele e Stati Uniti stanno già vaccinando i più piccoli. In Europa l'Ema l'ha approvato ed è consigliato dalla Società italiana di pediatria": questa l'attuale situazione in merito all'immunizzazione dei bambini nel mondo. L'argomento è stato affrontato da Mario Giordano a Fuori dal Coro su Rete 4. In Italia, invece, per iniziare a vaccinare i bimbi manca solo l'ok dell'Aifa. Intanto però alcuni pediatri stanno sollevando dei dubbi. Tra questi Eugenio Serravalle, che ha avanzato la necessità di "fermarsi finché non ci sono dati certi".

 

 

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La virologa dell'ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, ospite del talk, ha detto la sua sulla questione: "Il vaccino ai bimbi si deve fare quando si hanno validi e solidi risultati. Non li abbiamo. Io sono attendista, abbiamo una pubblicazione di 3mila casi, 1500 vaccinati e altrettanti no, che sono ridicoli. Non si può approvare una vaccinazione di massa con una sperimentazione così limitata". Parlando poi della eventuale necessità di mantenere lo stato di emergenza, la Gismondo ha detto che - a suo parere - non ci sarebbero più i presupposti: "Rispetto allo scorso anno stiamo molto meglio. I ricoverati e i decessi sono un settimo dello scorso anno e questo grazie ai vaccini. Prendiamoci questo momento di positività. Se l'emergenza serviva per la campagna vaccinale, anche senza lo stato di emergenza continuiamo a vaccinare. Noi, dal punto di vista scientifico e medico, non stiamo vivendo un periodo di emergenza".

 

 

 

Infine, incalzata da Giordano sulla attuale presunta demonizzazione dei non vax, la virologa ha spiegato: "Dobbiamo riconsiderare le dimensioni del problema. Fortunatamente abbiamo raggiunto una percentuale di vaccinazioni molto più alta di quella che l'Oms aveva indicato come obiettivo, siamo quasi all'80%". Sull'immunità di gregge, invece, ha dichiarato: "Non la avremo mai perché un virus a Rna non potrà mai ottenere un'immunità di gregge, quindi avremo solo la possibilità di munire di vaccino la popolazione cosicché non contragga la malattia severa. Abbiamo visto inoltre che i vaccinati possono infettare ed essere infettati".