In cattedra

Luca Ricolfi, una bomba sulla pandemia: "Ecco su cosa i no-vax non hanno torto", oscuri presagi

Luca Ricolfi analizza le argomentazioni no-vax e cerca di capire, a suo dire, "le obiezioni sostenibili. Non dico necessariamente giuste, ma di cui ha perfettamente senso discutere senza demonizzarle. Il vaccino è stato testato nello spazio (miliardi di persone) ma non nel tempo (meno di 12 mesi). I dati sul rapporto rischi-benefici, specie per la fascia 5-11 anni, sono pochi, e insufficienti a dissolvere ogni dubbio e a prendere una decisione razionale. Il contributo dei vaccinati alla diffusione del virus è sottovalutato dalle autorità sanitarie e dai grandi media. È stato un errore puntare tutte le carte sulla campagna vaccinale, trascurando misure di contenimento su trasporti, scuole, ambienti chiusi in generale", svela il sociologo in una intervista all'Huffington Post.

 

 

Luca Ricolfi critica anche il governo che lancia messaggi ottimistici sulla pandemia: "È un errore madornale. Oggi è difficile stabilire se siano più pericolosi i non vaccinati o i vaccinati. I non vaccinati contagiano di più e si ammalano di più, ma hanno il vantaggio di essere pochi. I vaccinati contagiano di meno, ma sono tanti (circa il triplo dei non vaccinati), e non di rado si credono invulnerabili. Il messaggio “sei stato bravo, hai avuto senso civico, ti premio lasciandoti fare quasi tutto quel che vuoi” sta determinando effetti catastrofici. La gente abbassa la guardia proprio perché è vaccinata. E fa malissimo, perché la maggior parte dei vaccinati è ben poco protetta rispetto al rischio di infezione", spiega analizzando la campagna vaccinale del governo.

 

 

 

Infine ha da dire la sua dopo le dichiarazioni dell’ex premier Mario Monti su un filtro alle notizie da divulgare sulla pandemia: "La penso all’opposto. A mio parere i maggiori media hanno già messo in atto una comunicazione di guerra. Il tratto distintivo fondamentale della comunicazione di guerra è che gli oppositori sono trattati come disertori. Se devo fare un rimprovero all’informazione è di aver idolatrato i virologi-infettivologi-immunologi-microbiologi, chiamati a pontificare su tutto, compresi molti argomenti su cui sarebbe stato molto più logico – e utile – interpellare ingegneri, fisici e statistici. Quel che è mancato quasi completamente in Italia è una informazione ufficiale autorevole e coerente, come ad esempio quella di Anthony Fauci negli Stati Uniti", conclude Ricolfi