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Controcorrente, Federico Rampini: "Perché Putin odia l'Occidente", cosa abbiamo scordato

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Per Federico Rampini anche la guerra in Ucraina ha una spiegazione. A detta del giornalista, ospite di Controcorrente nella puntata di mercoledì 2 giugno, Vladimir Putin odia l'Occidente. "Viene fuori qualcosa di profondo, antico e ancestrale che è parte della storia del nazionalismo russo, un nazionalismo spesso vittimista e rancoroso - spiega nello studio di Rete 4 alle telecamere di Veronica Gentili -. Si tratta di un nazionalismo gonfio di risentimento verso l'Occidente e Putin la pensa così".

 

 

Insomma, secondo la firma del Corriere della Sera le mire espansionistiche del presidente russo sono maggiori: "Putin non punta solo all'Ucraina. In tanti discorsi disse che 'l'Occidente è finito, siete in una fase di decadenza'. Lo fece anche tre anni fa". Poi Rampini finisce per discutere con Michele Santoro. Nel salotto della Gentili infatti l'ex conduttore Rai si scaglia contro gli Stati Uniti e il continuo invio di armi: "Queste armi sarebbero state dei missili in grado di colpire anche in territorio russo. Questo avrebbe provocato un'escalation e a questo punto rischiamo veramente una catastrofe nucleare".

 

 

Una dichiarazione che non trova però d'accordo l'interlocutore, che subito prende le difese di Joe Biden: "L'America fin dall'inizio ha detto che non avrebbe mandato soldati, e infatti non lo fa. Ha detto che non avrebbe fatto la no fly zone che Volodymyr Zelensky ha chiesto a oltranza, e Joe Biden ha detto no perché non vuole rischiare". Ma per Santoro non ci sono giustificazioni: sono gli Usa i primi sul campo a combattere l'esercito russo. 

 

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