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Otto e Mezzo, la verità nella tasca di Lilli Gruber: cosa è successo in studio

di Claudio Brigliadori domenica 26 giugno 2022

2' di lettura

«Non finisce mica qui, this is not over». Rosi Braidotti cita Biden, Donald Trump cita invece «la volontà di Dio». E Lilli Gruber mostra riguardo alla (controversa) decisione della Corte Suprema americana sul diritto all'aborto tutta l'irritazione e l'irritabilità della sinistra sempre convinta di avere la verità in tasca. Intendiamoci: il tema è delicatissimo, soprattutto perché riguarda non solo la mente, il cuore, il corpo e la salute delle donne. Dunque, un dibattito serio dovrebbe essere innanzitutto pacato e a-ideologico. Anche perché la sentenza americana è prettamente... americana: non c'entrano morale e valori, c'entrano poteri da sottrarre al governo federale e da riconsegnare ai singoli Stati. Non a caso, lo scenario non appare replicabile in alcun modo all'Italia.

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Eppure a Otto e mezzo, su La7, trionfa l'indignazione. E quando Borgonovo fa notare che la differenza di vedute, in fondo, «è la democrazia», la Gruber si inalbera: «Le persone che credono nella democrazia credono anche nel diritto delle donne inviolabile di decidere che fare del proprio corpo». Più o meno in contemporanea, Veronica Gentili a Controcorrente, su Rete4, le dà però una piccola gestione sulla gestione dello studio.

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Nessuna polemica, nessuna voglia di censurare idee differenti. In studio c'è Cesara Buonamici, in collegamento Mario Giordano. Sul caso, hanno due visioni diametralmente opposte: «Come donna sono assolutamente contraria a questa sentenza», sottolinea lo storico volto del Tg5. Ribatte il conduttore di Fuori dal coro, senza alzare la voce: «Da cattolico, sono convinto che la vita sia nel momento del concepimento. Non è un ritorno indietro tutelare i più deboli, e il più debole è il bambino, il nascituro nel momento in cui viene concepito. Non penso che sia un arretramento sul piano dei diritti la tutela del nascituro, lo so che ho detto una cosa stravagante e strana ma è quello che penso». La Gentili ascolta, senza giudicare: anche questo, nel suo piccolo e televisivamente parlando, è democrazia.

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