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Marco Travaglio insulta: "Il cogl*** d'oro", l'ultimo delirio per difendere il M5s

Alla vigilia del voto, si scatena Marco Travaglio. Ovviamente nel suo fondo sul Fatto Quotidiano di oggi, sabato 24 settembre, il giorno del silenzio elettorale. Campagna elettorale chiusa, insomma, e il direttore si spende in una sorta di pagellone, un fondo per ricordare - come in ogni suo articolo - quanto i grillini e Giuseppe Conte siano eccezionali e tutti gli altri dei brocchi. O peggio, dei "cogl***", per usare le sue parole.

 

Il titolo dell'editoriale di Travaglio recita: "La resa dei tonti". Dunque si apre con la seguente finezza: "I pretendenti al Cogl*** d'Oro della campagna elettorale sono legione. Ma la palma va senz'altro ai geni della politica e dei media che, avendo scommesso sull'Agenda Draghi (il nulla cosmico) e dunque sui noti trascinatori di folle Letta, Calenda, Renzi, Bonino e Di Maio (il nulla cosmico), hanno puntato tutto contro il Reddito di cittadinanza proprio nel periodo dell'ultimo sessantennio con più italiani che non hanno lavoro o temono di perderlo", sottolinea Travaglio.

 

Dunque, Marco Manetta si interroga: "Non era stato proprio SuperMario, nell'harakiri al Senato, ad attaccare il Rdc (non funziona), oltre al Superbonus (mal fatto e mal scritto) che ha creato 630 mila posti di lavoro?". Poi un lungo panegirico per glorificare la campagna elettorale condotta da Giuseppe Conte. E la chiusa: "Resta da capire perché, se Draghi è così pop, crescono solo FdI, unica opposizione a Draghi, e i 5Stelle, unici a criticare Draghi". Già, ma il fatto che i grillini crescano in campagna elettorale per l'assistenzialismo a tutto spiano, Travaglio, omette di ricordarlo...