"Perché si sparano queste cose?". Massimo Giletti, a Non è l'arena su La7, non nasconde il suo disgusto per il tweet con cui Rula Jebreal ha usato i guai con la giustizia del padre di Giorgia Meloni per attaccare la leader di Fratelli d'Italia. Per inciso: l'uomo, poi arrestato per narcotraffico, aveva lasciato la famiglia quando la Meloni aveva un anno, si era trasferito in Spagna e ha visto per l'ultima volta la figlia quando questa aveva 11 anni. Poi, i rapporti si sono dolorosamente chiusi.
Tanto che la stessa Meloni, una volta diventata giovane vicepresidente della Camera, alla richiesta del padre di poterla rivedere aveva risposto con queste parole, ricordate proprio da Giletti: "Perché dovrei rivedere una persona che se incontro per strada non riconosco nemmeno? Non ho niente da dirgli".
"Queste storie non dovrebbero entrarci per nulla - riconosce Gad Lerner, in studio -. E' evidente che Rula Jebreal abbia pisciato fuori dal vaso". "Ma io vado oltre - lo interrompe Giletti -, perché si cerca ogni cosa per colpire l'avversario? E' questo che è intollerabile". "In questa campagna - ribatte Lerner - non c'è stato nessuno attacco personale e nessuno che ha gridato al ritorno del fascismo in caso di vittoria del centrodestra". Punti di vista molto, molto personali.