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Clima impazzito? Vittorio Feltri: più pericolosa l'imbecillità degli ambientalisti

Vittorio Feltri

Tanto per cambiare, si celebra pure la giornata mondiale dell’ambiente (da proteggere). L’umanità ha due tendenze, quella di seguire le mode, anche culturali (si fa per dire), e quella di adeguarsi alla retorica corrente. Da qualche anno in qua l’argomento dominante riguarda il surriscaldamento del pianeta. Secondo qualcuno l’aumento delle temperature, che a me non risulta, dato che fino a dieci dì orsono, a due mesi dall’inizio della primavera, in casa mia accendevo i caloriferi perché avevo freddo, sarebbe dovuto ai gas sprigionati dalle attività industriali. Sarebbe lo smog in linea di massima a minacciare il pianeta. Tra i vari disastri provocati dalla società ci sarebbe anche la siccità.

 

 

 

In effetti per mesi non si è vista la pioggia e i campi ne avrebbero sofferto. Poi però all’improvviso dal cielo sono cadute secchiate di acqua tanto è vero che alcune regioni d’Italia sono finite a bagnomaria. Da una decina di giorni siamo condannati a vivere con l’ombrello in mano. Non si capisce più niente, non si sa a chi dare retta, se ai catastrofisti del clima oppure a chi dice che il tempo è sempre stato ballerino. Un fatto mi sembra certo: la natura quasi sempre si difende da sola reagendo per proteggersi. Dopo la secchezza arriva l’umidità immancabilmente, come dimostrano i rovesci quotidiani. Il problema che sfugge ai soloni Verdi è che le inondazioni, tipo quella che ha martoriato la Romagna, avvengono per l’incuria degli amministratori e non per i capricci del cosmo. Infatti, se non si provvede a fortificare gli argini di fiumi e torrenti, ovvio che in caso di precipitazioni violente (molto frequenti) siano inevitabili esondazioni pericolose. Se poi si costruiscono edifici a due passi dal greto, è fatale che prima o poi le case finiscano per essere allagate.

 

 

 

Non mancano coloro che si allarmano perché i ghiacciai si sciolgono almeno in parte, cosa che a me personalmente interessa poco o niente in quanto non vivo nell’Antartide dove per altro non mi risulta abbondi la presenza di cristiani, intesi come bipedi. L’unico pericolo che temo non è costituito dai gradi segnalati dal termometro, bensì dal proliferare di cretini ambientalisti che combattono l’afa distruggendo monumenti e danneggiando edifici storici per sensibilizzare la gente sulla necessità di diffondere il verbo degli ecologisti, la cui ignoranza è indubbiamente letale. E il guaio maggiore è che la sinistra, se nascono movimenti violenti e straccioni, se li coccola come fossero profeti. Cosicché anche molti giornali, quasi tutti progressisti, raccontano compiaciuti le prodezze di ogni deficiente. Gli imbrattatori a dire la verità si impegnano da anni a rovinare qualsiasi parete. A Milano per esempio non c’è palazzo che non sia stato sfregiato dai vandali che sono talmente scemi da pensare che i loro scarabocchi siano opere d’arte. E il bello è che nessuno osa strappare dalle loro mani i pennelli con i quali insudiciano perfino le saracinesche dei negozi. Se dobbiamo affidare la tutela del pianeta ai mascalzoni siamo fritti. Certi cervelli, se sono opera della natura, povera natura.