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Vittorio Feltri, la denuncia: "Cosa sono in grado di fare i magistrati, di cosa ho paura"

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"Da almeno 40 anni sento parlare della necessità di ristrutturare un po' la carta dei magistrati ma finora non siamo riusciti a fare niente, perché evidentemente la casta dei magistrati è in grado di elevare dei muri per difendersi": Vittorio Feltri lo ha detto a David Parenzo a L'Aria che tira su La7. La preoccupazione del direttore editoriale del Giornale è che anche questa volta "non riusciremo a combinare niente. Almeno questo è il mio timore". Il polverone su questo tema si è alzato dopo alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro della Difesa Guido Crosetto in un'intervista al Corriere della Sera. In particolare, l'esponente di spicco di FdI aveva parlato di una possibile spallata giudiziaria al governo Meloni.

Secondo il fondatore di Libero, "i magistrati non sono tutti uguali" ma quelli che "non sono uguali purtroppo contribuiscono a creare diffidenza nei confronti della magistratura, e questo non fa bene neanche al paese". Feltri, poi, ha spiegato che gli errori commessi dalle toghe negli anni "non hanno certo contribuito a elevare" la loro "reputazione". Tuttavia, secondo lui, è necessario mettere mano al tema, con "norme che consentano di emarginare quelli che non sono capaci".  

 

 

 

Infine, Feltri ha fatto riferimento alla condanna nei suoi confronti per l'ormai celebre titolo sull'ex sindaca di Roma Virginia Raggi, "patata bollente". All'epoca era direttore di Libero. Oggi si è difeso dicendo: "Basta leggere il dizionario per capire che la patata è un tubero e la combinazione con la parola 'bollente' sta a indicare una situazione spinosa, complicata. Eppure mi hanno condannato. Credo che sia piuttosto indecoroso non riuscire neanche a sfogliare la Treccani". 

 

 

 

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