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Vittorio Emanuele, le guardie d'onore: "La famiglia vuole seppellirlo a Superga"

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È scomparso all'età di 86 anni Vittorio Emanuele. Una notizia che non ha stupito Ugo D’Atri, presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. È lui a dire che "eravamo preparati da tempo, è una notizia che ci addolora molto. Quella del principe Vittorio Emanuele è stata una vita decisamente sfortunata, massacrato per tutta la vita; purtroppo da buona parte della stampa ogni cosa che ha fatto è stata utilizzata a suo danno". Intervistato dall’Adnkronos, il capitano di vascello ricorda quando nel 2006 venne arrestato "e poi si è scoperto che non c’era niente sotto, e poi la morte del ragazzo tedesco per un colpo di pistola, mentre il principe aveva in mano un fucile e non poteva essere lui".

Tutte vicende che a detta di D'Atri lo avrebbero segnato a vita. "Nell’immaginario collettivo - prosegue - è stata sempre colpa sua. Nessuno si è mai posto il problema di quanto abbia sofferto, se non chi stava intorno a lui, come noi Guardie d’Onore". Insomma, è lo sfogo: "Ha avuto nella vita meno di quanto meritava, è nato in una reggia, doveva diventare Re e poi a 9 anni è stato mandato in esilio che si è protratto per 57 anni, gran parte della sua vita. Una cosa medievale, inumana, anacronistica, assurda nel XX secolo".

Intanto, nonostante il silenzio del figlio sulla morte del padre, il principe Emanuele Filiberto avrebbe raggiunto il capitano di vascello attraverso una telefonata: "Mi ha chiamato un’ora fa, dicendo che le intenzioni della famiglia sono di portarlo a Superga". D'altronde, nella cripta sotterranea della Basilica di Torino sono raccolte e visitabili circa 70 sepolture dei Savoia. Tra i feretri presenti, quelli di Vittorio Amedeo II, di Carlo Emanuele III (padre e figlio, sempre in contrasto tra di loro), Carlo Alberto e Vittorio Emanuele I.

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