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Vittorio Emanuele, il figlio FIliberto: "Sembrava essersi ripreso..."

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"Eravamo tutti in montagna nella nostra casa di Gstaad e poi una brutta infezione alla gamba di papà ha richiesto l’ospedalizzazione": Emanuele Filiberto lo ha raccontato al Corriere della Sera parlando del padre, Vittorio Emanuele, scomparso sabato 3 febbraio a 87 anni. "Gli antibiotici - ha poi aggiunto - hanno avuto effetto sull’infezione ma hanno indebolito il suo fisico, il suo cuore e gli organi vitali di un uomo di 87 anni".

In un primo momento, in realtà, sembrava quasi si stesse riprendendo, poi però c'è stato un ulteriore peggioramento: "Giovedì sembrava già arrivata la fine, poi un’inattesa ripresa. Abbiamo avuto la benedizione di due giorni ancora con lui che anzi in quei giorni regalati dal cielo sembrava essersi ripreso", ha raccontato ancora Filiberto.

Il figlio del principe mai diventato re ha svelato che "eravamo con lui quando sabato mattina se n’è andato…". Ora sente su di sé il peso di guidare il Casato: "È una grossa, enorme responsabilità ma mio padre specie in queste ultime settimane mi ha dato la forza, spero. E in quegli ultimi giorni in cui sembrava essersi ripreso abbiamo sempre parlato". A tal proposito, Filiberto ha svelato che al centro dei loro ultimi discorsi ci sono stati i "viaggi quand’ero piccolo con mamma e papà" e "tutta la vita assieme".

Sul suo presente, infine, ha detto: "Mi sento il nuovo capofamiglia prima di tutto, e alla guida di un Casato che quando nonno Umberto II morì era ridotto a 30 cavalieri dei nostri ordini dinastici. Poi papà è riuscito a portare i cavalieri a oltre tremila, e a ridare vigore all’attività degli Ordini dinastici".

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