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Otto e Mezzo, Giannini ribalta la realtà: "Dossieraggio? Golpe all'Amatriciana, arma per la destra"

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Lo scandalo-dossieraggio? Niente di grave, almeno secondo Massimo Giannini. Anzi, l'intera vicenda, semmai, viene usata dal centrodestra come una sorta di arma. Questo il succo del pensiero espresso dalla firma di Repubblica a Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, la puntata è quella di giovedì 7 marzo. Il tutto in barba alle dichiarazioni della vigilia del procuratore Melillo e ai fari accesi da Cantone.

Nel corso della puntata, Gruber si rivolge a Giannini e chiede: "È più chiaro questo cosiddetto scandalo spioni? Il polverone potrà incidere sul voto di domenica in Abruzzo? Siamo in piena campagna elettorale, anche se sono regionali". E la firma di Repubblica si scatena: "Come spesso accade in Italia la situazione è grave ma non è seria. Grave perché questa grande quantità di accessi a banche dati riservati, accessi che riguardano un po' ogni tipo di personaggi... tuttavia mi sembra che stiamo oscillando tra il golpe e il Watergate all'Amatriciana, come dico io".

 

"Non abbiamo elementi per parlare di dossieraggio, tutta questa mole di dati non si sa se li commissionava qualcuno - riprende -. Perché la destra cavalca il caso? Cavalcano l'onda del golpe, della democrazia sotto attacco. Ma a me non sembra, propendo più per il golpe all'Amatriciana. Semmai è la destra che ha un know-how in materia... Ne hanno tirati fuori di tutti per mettere sotto attacco alcune istituzioni che danno fastidio e anche i giornalisti: questa vicenda viene usata come una clava contro i giornalisti. E con le elezioni in vista, la vicenda viene usata come una chiamata alle armi per un'elezione molto delicata per la destra italiana", conclude Giannini. Insomma, un totale ribaltamento del quadro e della situazione, almeno per come sembra essere emersa fino ad ora.

Otto e Mezzo, l'intervento di Massimo Giannini: qui il video

 

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