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Bernardini de Pace, "I contratti e il sesso salvano i matrimoni". La ricetta dell'avvocato

Alessandra Menzani
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 «Mi dispiace molto che si siano lasciati». Annamaria Bernardini de Pace, l’avvocato matrimonialista più celebre d’Italia, è sinceramente toccata dalla rottura tra i divi Ben Affleck e Jennifer Lopez. «Ero felice quando si erano rimessi insieme, c’era sicuramente un rapporto forte, se no due persone così importanti non avrebbero perso la faccia mettendosi insieme».
Jennifer Lopez, dopo due anni dal sì, ha depositato la richiesta di divorzio al tribunale di Los Angeles. «Allora presumo che sia stata lei ad aver ricevuto l’offesa. L’avevo vista in foto recenti e mi sembrava sciupata».

Si ipotizzava, all’inizio della relazione, dell’esistenza di accordi prematrimoniali che riguardavano anche il numero dei rapporti intimi che lui doveva rispettare. Plausibile?

«No, io non ci credo. Sono leggende metropolitane. Gli accordi prematrimoniali ci sono, ma riguardano aspetti economici. In America gli accordi prematrimoniali esistono perché c’è l’obbligo della comunione dei beni. Dunque è uno strumento che permette alle parti di decidere della propria vita. Da noi invece si può scegliere se fare la comunione dei beni oppure sposarsi in regime di separazione».

 

 



Li vorrebbe anche in Italia gli accordi prematrimoniali?

«Io sono fissata, ho fatto una battaglia per introdurli anche nel nostro Paese. Feci un convegno a Milano con avvocati da tutto il mondo, anche americani, su questo tema. Gli accordi prematrimoniali riguardano questioni economiche. Esempio: se ci separiamo perché tu hai tradito facciamo questo, se ho tradito io facciamo quest’altro... Sa perché è impossibile che ci siano accordi sul numero degli amplessi?».

Mmm. No.

«Perché sono impossibili da provare. Dunque sfatiamo questa leggenda».

Jennifer Lopez e Ben Affleck, secondo i rumor, dovevano sposarsi anche nel 2004 ma saltò tutto proprio a causa del mancato accordo prima del matrimonio. Lei come le vede, nella sua esperienza, le minestre riscaldate?

«Ah, guardi, sono stata testimone di ritorni di fiamma bellissimi. Feci una causa durata dieci anni. Io ero l’avvocato del marito, la moglie aveva un altro legale. Avevano un figlio di diciotto anni. Fu una causa piena di colpi bassi e colpi forti, sanguinosa. Nell’ultima udienza di divorzio, il marito, correndo come un pazzo, si butta dalle scale, si avvicina alla moglie e dice: “Adesso mettiamo da parte gli avvocati. Posso tornare a corteggiarti?”».

Scena madre.

«Si sono rimessi insieme. Non si sono potuti risposare subito perché hanno dovuto aspettare che il divorzio fosse esecutivo. Hanno atteso 5 mesi. Ora stanno insieme e sono nonni».

Una coppia vip?

«No. E nemmeno particolarmente ricchi. Invece di fare un percorso psicologico, hanno fatto un percorso giuridico, sputando veleno».

È vero che in Usa ci si sposa e si divorzia con più disinvoltura?

«Non direi. È questione di persone. C’è chi sceglie di sacralizzare la propria unione e c’è chi preferisce scegliersi giorno per giorno».

Perché finiscono i matrimoni?

«Il motivo, per l’80 per cento dei casi, è un tradimento, ma questo è una conseguenza del rapporto che non va, non la causa. Prima ci sono i segnali. Bisognerebbe sempre dare segnali, avvisi. Come gli avvisi di garanzia. E comunque, si fidi, l’inizio della fine di un matrimonio è sempre l’abbandono dei rapporti intimi».

Annamaria Bernardini de Pace sta lavorando, ha lavorato tutta l’estate (ricorsi, cause) e attende di andare in vacanza. A settembre poi la vedremo in televisione in un ruolo inedito e stuzzicante: il giudice di Forum, su Canale 5:

«Un’esperienza stupenda per festeggiare i 40 anni del programma», ammette, «amo le trame e vivo in mezzo alle liti: mi emozionerò molto. E poi mi onora essere al fianco di una grande giornalista come Barbara Palombelli». Da non perdere.

 

 

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