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Che tempo che fa, Scurati attacca Meloni "fascista". "Sta accadendo di nuovo". Dal pubblico si alza un urlo

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"La domanda ovvia che tutti si fanno e si faranno dopo aver letto L'ora del destino è: ma perché oggi questa fascinazione? Da dove arriva? Dall'ignoranza?". La domanda finale di Fabio Fazio a Che tempo che fa, su Rai 3, ad Antonio Scurati regala allo scrittore autore della trilogia di M che da qualche mese gioca al ruolo di martire del "nuovo fascismo" un assist al bacio per spedire la palla in porta e attaccare Giorgia Meloni.

"Arriva dall'ignoranza, dal risentimento, dal senso di rivalsa, dal fatto che quelle radici molti, troppi e alcuni di questi ci governano, non le abbiano mai strappate o tagliate - spiega Scurati -. Però arriva da una cosa più pericolosa, che è la stessa che portò al potere Mussolini 100 anni fa e che lo sostenne. Quando la democrazia va in crisi, perde il terreno sotto i piedi, la passione politica della speranza che ha sostenuto le donne e gli uomini di questa parte di mondo per 10 generazioni, dalla Rivoluzione francese in avanti, e cioè quell'idea che ti dice 'combatti, lotta, lavora, la vita dei tuoi figli sarà migliore della tua e quella dei tuoi nipoti ancora migliore di quella dei tuoi figli, allora la speranza viene sostituita da un'altra passione politica, l'unica che è più potente della speranza, di cui Mussolini e Hitler erano maestri: la paura. E sta accadendo di nuovo". E dal pubblico una voce fuori campo, "Bravo!", chiama l'applauso a scena aperta, con Fazio che ringrazia quasi commosso il suo ospite. 

Il riferimento alla Meloni e al governo di centrodestra in carica chiude nella maniera più telefonata possibile una intervista a senso unico. Quasi il monologo che non andò in onda (ma per motivi di compenso, non di "censura") lo scorso aprile a Chesarà..., il programma di Serena Bortone su Rai 3. 

"Questo leader che ancora oggi, alcuni, non so come facciamo, si ostinano a pensare come a un grande statista - ricorda ancora Scurati parlando ovviamente del Duce -, è tanto statista da mandare, consapevolmente, i suoi concittadini, i suoi italiani a morire e a uccidere, sempre da invasori, sempre da aggressori e sempre da sconfitti, su ben 5 fronti di guerra, pur sapendo che l'Italia non ha i carri armati necessari per una guerra moderna, ma non ha neanche la benzina da mettere nei carri armati. Li manda al macello, e a essere macellai per che cosa? Per il cinismo, questa malattia cronica della politica. Il cinismo, che pensa di essere furbo e che invece è la più grande forma di stupidità data agli umani: il cinismo".

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