Zerocalcare è il fumetto (brutto) di se stesso, una parodia mal riuscita del puro autoepuratosi, che ha definitivamente sciolto l’antico interrogativo morettiano: mi si nota molto di più se non ci vado, però nello stand di Bao a firmar copie vendute ci sono sempre, fedele alla reputazione strameritata di Zerocalcare millefatture. Questo eroe dei centri sociali ha raggiunto un livello di vinificazione in purezza tale da non poter più andare da nessuna parte per non contaminarsi, non al Salone del libro di Torino perché c’è uno stand “vicino” a CasaPound, poi estromesso e allora rientra, non a Lucca Comics per via della questione Israele, neppure alla Buchmesse di Francoforte, ora nemmeno a Più libri più liberi, la kermesse romana, dopo le polemiche dei giorni scorsi sull’invito di Chiara Valerio a Leonardo Caffo, l’intellettuale accusato di maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna.
Lui ormai ha scelto di stare, parlare, presenziare solo con chi la pensa esattamente come lui; ma festival e saloni non dovrebbero essere il luogo del dibattito aperto a opinioni anche radicalmente diverse, soprattutto se fin dal titolo si invoca la libertà? Poveri illusi... Zerocalcare, insomma, ha preso la palla al balzo per rompere con la linea di Chiara Valerio che non voleva impedire a un indagato di parlare. So bene che la scrittrice di Scauri non gode di particolari simpatie dalle nostre parti, però una cosa le va riconosciuta, lei è una che fa sempre di testa sua e stavolta si è presa il rischio di recitare la parte della garantista, che a sinistra non piace affatto. «Per non lasciare non detti: mi è sembrato evidentemente inopportuno invitare a una fiera dedicata a Giulia Cecchettin un uomo (confesso che non sapevo manco chi cazzo fosse), accusato di violenza ai danni della sua compagna». Pregasi notare la frase tra parentesi, l’elegante inciso di uno abituato a esprimersi come un troglodita per un pubblico di trogloditi. Il «chi cazzo fosse» è un giovane filosofo che prima delle disavventure con la giustizia era molto stimato dall’ambiente culturale e accademico italiano, soprattutto a sinistra. Molto probabile, a detta di chi a differenza di Zerocalcare sa chi cazzo sia, che la sua sia stata una brutta storia di amore tossico e violento.