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Suor Paola, la tonaca anti-Trump: come lo insultava prima di DiMartedì

di Claudio Brigliadori giovedì 13 marzo 2025

2' di lettura

Da una parte c’è Suor Paola, dall’altra Rubio. E no, Suor Paola non è l’ultra della Lazio in tonaca lanciata da Fabio Fazio a Quelli che il calcio, negli anni Novanta. E Rubio non è lo Chef, un tempo famoso per la sua cucina ruspante e oggi in prima pagina solo per gli eccessi anti-israeliani.

La religiosa è ormai una assidua frequentatrice dei salotti televisivi, in particolare di La7, nei quali discetta volentieri di politica interna ed estera. Martedì sera è Giovanni Floris a volerla in studio a DiMartedì, e quasi la provoca: «Suor Paola, guardi questa foto». Sul grande video, ecco la foto di Marco Rubio, il segretario di Stato degli Stati Uniti. «Il ministro degli Esteri statunitense con la croce stampata sulla fronte», in occasione del mercoledì delle Ceneri.

La foto, nei giorni scorsi, ha fatto il giro del mondo e tanti commentatori di sinistra l’hanno presa come pretesto per dare a Rubio dell’estremista cristiano, dimenticando che qualche anno fa anche il democratico Joe Biden si era presentato in pubblico così per la prima domenica di quaresima. «Che impressione le fa?», chiede Floris. «Chiederei che fosse coerente con quello che mostra - lo bacchetta Suor Paola -. Marco Rubio si presenta con la croce in testa ma poi dimentica gli ultimi. Ti devi ricordare che quella croce lì sono i crocifissi di oggi, non è uno spettacolo».

Prosegue l’intemerata: «I crocifissi di oggi sono gli uomini e le donne di Gaza, sono le famiglie dell’Ucraina, la gente che fa fatica e non arriva alla fine del mese.
Questi sono i crocifissi, stia attento». C’è da dire che Suor Paola Arosio perlomeno è coerente, visto che tratta Rubio come il suo capo, Donald Trump.

Il presidente si era definito «mandato da Dio» e lei, a Otto e mezzo, aveva tuonato: «Medioevo. Non ci sono prediletti mandati da Dio, siamo tutti mandati da Dio».
E ancora: «Le immagini della deportazione dei migranti sono di una violenza inaudita», mentre Donald è «la difesa di chi si difende da solo, con i soldi e con il potere. Difendi quelli che non possono, che sono la maggioranza, che siamo noi». 

Suor Paola da Floris, guarda qui il video di DiMartedì su La7

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