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Italo Bocchino a Piazzapulita: "Anche se voti a sinistra", il trionfo della Meloni

di Roberto Tortora venerdì 18 aprile 2025

2' di lettura

Quello tra Donald Trump e Giorgia Meloni è stato un incontro che ha attirato l’attenzione di tutti i media del mondo ed è stato celebrato universalmente come il primo vero incrocio tra leader d’America e d’Europa dopo il lancio dei dazi (poi sospeso) che ha sconvolto l’economia globale. Di questo si parla anche a Piazzapulita, il programma di La7 che approfondisce i temi d’attualità e di politica e che viene condotto da Corrado Formigli. Tra gli ospiti in studio c’è Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia, che si dice entusiasta per il risultato di questo meeting.

Bocchino dice: “Secondo me ha avuto una triplice valenza l'incontro: una per l'Italia, perché è il presidente del Consiglio italiano ad essere andato per primo dopo la vicenda dei dazi ed è uscito con una disponibilità di Trump di venire in Italia a fare degli incontri. Secondo me la trattativa è per un incontro con l'Unione europea per tutte le questioni sul tavolo, poi è chiaro che dovrà sentire la Von der Leyen e tutti i partner europei. Quando si farà, e si dovrà fare necessariamente un incontro euroatlantico, Roma sarà protagonista, perché questo feeling politico e forse anche personale tra Meloni e Trump può essere utile”. 

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Bocchino, poi, allarga il discorso: “Credo che abbia una buona valenza per l'Europa e anche per gli Stati Uniti. Penso che il nemico degli Usa sia la Cina per ragioni geopolitiche e commerciali. Trump ha bisogno di un'alleanza con l'Europa, ma vuole farla a modo suo, lo conosciamo, esagera, la spara grossa, in maniera eccessiva. A noi conviene, però, essere nell'alleanza euroatlantica, perché la nostra cultura è quella occidentale così come la geopolitica, certo non possiamo andare nelle braccia della Cina come vuole la sinistra spagnola ad esempio. Io credo che la Meloni abbia ottenuto un grandissimo successo. Sui dazi hanno fatto bene a non affrontare l'argomento se non superficialmente, perché è una questione che riguarda l'Ue".

"Lei – continua il direttore del Secolo d’Italia - può favorire un incontro ed essere utile all'Ue e protagonista come premier italiana, ma certo non può trattare lei sulla questione dei dazi. È stata molto brava sull'Ucraina, perché certo non si è fatta intimorire dall'essere nello studio ovale accanto a Trump e ha ribadito che c'è un aggressore, Putin, e un aggredito, Zelensky. Questi sono tutti risultati – conclude Bocchino - e come italiani, al di là se votiamo a destra o sinistra, dobbiamo essere contenti, perché l'Italia ha raggiunto un risultato diplomatico molto importante e sarebbe opportuno che tutti lo riconoscessero”. 



Bocchino su Meloni e Trump, guarda qui il video di Piazzapulita su La7

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