Papa Prevost eletto anche grazie a Pietro Parolin. Leone XIV, ormai non è più un segreto, ha raggiunto la fumata bianca in soli quattro scrutini perché il grande favorito della vigilia, il cardinale Parolin, avrebbe dirottato su di lui il proprio pacchetto di voti alle prime mosse del Conclave. Ecco spiegato il motivo per cui difficilmente il Papa americano si priverà dell’esperienza diplomatica e della rete di rapporti internazionali del Segretario di Stato veneto. E questo nonostante il suo predecessore avesse depotenziato il ruolo della Segreteria.
Il cambiamento ha avuto inizio gli ultimi mesi, quando - riporta Repubblica - si è riaffacciata una qualche forma di autonomia finanziaria, frutto della decisione, firmata da Bergoglio quando era in ospedale, di creare una commissione "per aumentare offerte e donazioni" presieduta da monsignor Roberto Campisi, assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato.
Leone XIV, "prende tempo": nomine, chi può entrare nella sua "squadra"
"Il Santo Padre desidera riservarsi un certo tempo per la riflessione, la preghiera e il dialogo, prima di qualunqu...Una svolta se si considera che in dodici anni di pontificato Francesco ha identificato nella Segreteria di Stato uno dei punti critici dell’organigramma vaticano. Ragione per la quale l'ha voluta ridimensionare. Nella costituzione apostolica Praedicate Evangelium ne ha dunque ridotto sensibilmente il peso. A tutto questo si è sommato il caso della compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra, decisa all’epoca da Angelo Becciu. In quel momento Francesco ha tolto la cassa di circa 700 milioni che la Segreteria di Stato gestiva in autonomia. Ora però le cose potrebbero prendere una piega differente e, sono certi i più, Parolin potrà tenere il ruolo che gli fu affidato nel 2013.