Secondo Repubblica, l'avvocato Angela Taccia sarebbe stata colta alla sprovvista dalla mossa della Procura di Pavia contro il suo assistito nonché amico di vecchissima data, Andrea Sempio. La giornata di martedì potrebbe aver segnato un punto di svolta nella seconda inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, assassinata nella villetta di via Pascoli a Garlasco dove viveva insieme alla famiglia la mattina del 13 agosto 2007. Un omicidio per cui è già stato condannato in via definitiva il suo fidanzato Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Ora, però, potrebbe riaprirsi tutto.
Sempio, amico di Marco, il fratello dI Chiara, ieri pomeriggio era atteso in Procura per essere ascoltato dai magistrati in contemporanea con lo stesso Stasi. Alberto si è presentato, Andrea no su suggerimento della Taccia. E' stata la legale a scrivere sui social un post che ha suscitato clamore: "Guerra Dura Senza Paura", con l'emoji di un tigrotto e un commento da leguleia 2.0, "CPP we love u".
Un riferimento un po' criptico al secondo comma dell’articolo 375 del Codice di procedura penale. Gli inquirenti infatti hanno infatti mancato di citare la Lettera D nell'atto di convocazione ("L’avvertimento che il pubblico ministero potrà disporre a norma dell’articolo 132 l’accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento" fornendo il cavillo perfetto per considerare "nulla" la citazione e potersi non presentare in Procura senza correre il rischio di venire prelevato dalle forze dell'ordine e accompagnato in Procura.
Una vittoria parziale in punta di diritto, una guerra di nervi con l'accusa, un'esultanza subito smontata dalla mossa dei pm, che nel tardo pomeriggio hanno reso noto come una delle impronte ritrovate sul muro interno della villetta di Chiara, proprio dov'è stata ritrovata senza vita (refertata all'epoca con il numero 33 e definita a suo tempo dagli inquirenti "l'impronta dell'assassino") appartenga allo stesso Sempio. La "mano fantasma" insomma sarebbe proprio dell'amico del fratello della vittima.
"È pazzesco. Assurdo. Questi giocano sporco", sarebbe stata la reazione dell'avvocato in serata, secondo il retroscena di Repubblica. Il quotidiano diretto da Mario Orfeo registra anche uno sfogo della Taccia, che all'epoca del delitto era nel gruppo di amici stretti di Sempio: "Ma guarda tu che tempismo, proprio nel giorno in cui non ci presentiamo". "La relazione del Ris l’aveva esclusa", ricorda quindi a proposito di quella impronta. Ma secondo Repubblica "è ovvio che il colpo segnato dal procuratore capo Fabio Napoleone e dall’aggiunto Stefano Civardi ha colto l’avvocata Angela Taccia con la guardia completamente abbassata" e "chi ascolta i suoi sfoghi serali non può non notare la differenza con la spavalderia della mattina", con quel "guanto di sfida" via Instagram ai pm. Quello, si sottolinea, era "l’appiglio con cui i difensori di Andrea Sempio, compreso Massimo Lovati («Lo abbiamo deciso con lui») pensavano di aver schivato la trappola delle contestazioni".