Si rinnova il duello dialettico tra Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia, e Matteo Renzi, senatore di Italia Viva. Il teatro è quello consueto di La7, lo spettacolo è quello offerto da Piazzapulita, il programma di approfondimento del giovedì sera, condotto da Corrado Formigli.
Renzi comincia il suo intervento sulla nuova legge sulla Sicurezza e dice: “C'è un problema che Italo Bocchino non può dire per i suoi rapporti d'amicizia, che ha un nome e cognome, si chiama Alfredo Mantovano… fammi finire Italo!”. Bocchino, infatti, lo interrompe e lo accusa: “Ma come fai a dire queste cose vergognose? Ma solo perché i servizi segreti ti hanno tolto la scorta fai così, dai ti ha dato i poliziotti va bene lo stesso”.
Renzi replica: “Questo è un atteggiamento così demagogico e non ti devi preoccupare per la mia scorta, io non ho problemi, ho rinunciato anche ai poliziotti. Alfredo Mantovano, con la scusa di fare la guerra alle toghe rosse, sta prendendo i pieni poteri come toga bruna, vogliamo dire così?”. Ancora Bocchino lo stronca: “Sta servendo lo Stato”. E lo scontro continua...