Tempi di guerra, in Ucraina come in Medio Oriente. E i conflitti, va da sé, riempiono i palinsesti televisivi. Di quel che sta accadendo tra Israele ed Iran se ne parla anche a L'aria che tira, il programma condotto da David Parenzo su La7. La puntata in questione è quella di oggi, martedì 17 giugno, dove ospite in studio ecco apparire la filosofa Donatella Di Cesare, dotata di spilletta pacifista ben in vista sulla giacchetta azzurra.
Ecco, il punto è che la Di Cesare ha le idee chiare, anzi chiarissime: le guerre? Tutta colpa di Donald Trump e, per proprietà transitiva, delle "destre". Idee chiarissime, per quanto oggettivamente peculiari. Tant'è, la filosofa filosofeggia: "Io invidio tutti quelli che in un momento così delicato hanno slogan e parole d'ordine. Voglio dire poche parole sulla repubblica islamica che da decenni minaccia l'esistenza di Israele, anche dal punto di vista propagandistico e politico. A me non sfugge la situazione di Israele che è un paese molto vulnerabile, questo è un grande problema e in queste ore emerge", premette un poco cerchiobottista.
Dunque, a stretto giro, la Di Cesare dal cerchio passa alla botte, il suo vero obiettivo: "Ma quello che dico contemporaneamente è che ogni scontro cruento è una partita persa, ogni scontro armato è una sconfitta per tutti noi, quello che è evidente è che dove c'è Donald Trump c'è il caos", sentenzia senza timori di smentita. "L'etimologia di guerra è caos, confusione - riprende -. Dove c'è il trumpismo, la nuova destra, l'estrema destra c'è la guerra. Questo noi dobbiamo riconoscerlo e come italiana ed europea voglio sottolineare è che è davvero incredibile la posizione o non posizione della Ue e dell'Italia in un momento così grave", la spara grossissima. Destra uguale guerra, per la filosofa.
"Noi ci affacciamo sul Mediterraneo, il Mediterraneo è il nostro mare come il mare di Israele e noi abbiamo bisogno di una politica estera, abbiamo bisogno di una strategia, che non ha neppure Netanyahu - riprende la sua intemerata -. La protezione di Israele mi sta a cuore ma mi sta a cuore anche naturalmente il futuro del popolo palestinese: noi guardiamo al destino delle persone vulnerabili, di quelle che sono vittime di una dirigenza irresponsabile. In questo momento noi non riusciamo ad avere fiducia in chi dovrebbe avere la responsabilità per le sorti del mondo", conclude la Di Cesare.
L'aria che tira, qui il video dell'intervento di Donatella Di Cesare