Morto il giurista Vladimiro Zagrebelsky: ha avuto un malore in casa

mercoledì 6 agosto 2025
Morto il giurista Vladimiro Zagrebelsky: ha avuto un malore in casa
2' di lettura

Vladimiro Zagrebelsky è morto a 85 anni. Il giurista ed ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo è deceduto dopo un malore avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì 5 agosto nella sua casa di villeggiatura a Gressoney-La-Trinité, in Valle d'Aosta. "Come amministrazione comunale ci uniamo profondamente al cordoglio della famiglia. Siamo profondamente addolorati per questa perdita", dichiara il sindaco di Gressoney-La-Trinité, Alessandro Girod.

E ancora: "Lo ricordiamo con rispetto e affetto, grati per il legame che ha voluto costruire con il nostro paese, che per lui era diventato casa. Per molti - prosegue il Comune - è stato un grande giurista, già giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo, un intellettuale autorevole, rigoroso e libero. Per noi, prima di tutto, è stato una presenza gentile, rispettosa e silenziosa. Una figura discreta ma familiare, che negli anni ha costruito con Gressoney un rapporto sincero, fatto di piccoli gesti, di luoghi amati, di relazioni vere".

"In paese - si aggiunge nella nota - lo si incontrava spesso: nei suoi passi lenti ma decisi, nelle conversazioni mai banali, nella capacità rara di ascoltare e di condividere, con parole misurate, un pensiero sempre lucido e profondo". L'ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo "non cercava visibilità, e forse proprio per questo la sua presenza era tanto più significativa: un uomo che non ha mai smesso di interrogarsi sul senso delle cose e sul valore delle istituzioni, ma che qui ritrovava una dimensione più umana, più essenziale".

Nato a Torino il 25 marzo 1940, Zagrebelsky era il fratello maggiore di Gustavo, presidente emerito della Corte costituzionale. Entrambi cresciuti in una famiglia di origini russe, approdata in Italia nei primi decenni del Novecento. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Torino nel 1963, Vladimiro intraprese la carriera giudiziaria. Entrò in magistratura nel 1965, esercitando a lungo a Torino sia come giudice che come pubblico ministero. Fu presidente della Corte d'Assise (1987-1990) e procuratore della Repubblica presso la Pretura torinese (1991-1994). Dalle aule giudiziarie passò poi alle stanze dell'autogoverno della magistratura, eletto due volte al Consiglio Superiore della Magistratura (1981-1985 e 1994-1998).