Nelle ultime settimane il nome di Giovanni Falcone - insieme a quello di Paolo Borsellino - è stato tirato in ballo da chi, a sinistra, sta facendo campagna elettorale per il "No" al prossimo referendum sulla giustizia. Un esempio? Il giudice Nicola Gratteri che, ospite da Giovanni Floris a DiMartedì , ha letto una presunta intervista della vittima della strage di Capaci che - guarda un po' - si esprimeva contro la separazione delle carriere . Poco dopo, però, il giornalista Luciano Capone ha smentito categoricamente la veridicità di quell'intervista, scatenando così un polverone mediatico clamoroso.
Dopo tanto parlare, è intervenuta la sorella del giudice Falcone. Maria ha chiesto ai media e alla politica di smettere di tirare per la giacca suo fratello. "Negli ultimi giorni ho ascoltato troppe voci sulla riforma della giustizia e soprattutto a proposito della separazione delle carriere - ha dichiarato al presidente della fondazione che porta il nome del giudice -. Trovo di cattivo gusto che si continua a tirare in ballo mio fratello Giovanni, utilizzando il suo nome per sostenere posizioni che lui non può commentare, né essere, né smentire. Lo trovo scorretto e irrispettoso verso la sua memoria. Giovanni Falcone non può replicare e credo sia doveroso ricordare che a parlare per lui sono i suoi scritti e il suo suo suo suo ricordo lavoro, non interpretazioni o interviste esclusive mai esistite ”.
Dello stesso pensiero anche Enrico Mentana. Il direttore del Tg La7 ha ripostato su Instagram l'intervento di Maria Falcone e ha aggiunto il seguente commento: "Lasciamo in pace i nostri eroi".