È atteso oggi al Parlamento europeo, a Bruxelles, l’ennesimo comizietto di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi diventata un’icona internazionale dei pro-Pal da quando ha iniziato a “nazificare” Israele. Il palcoscenico in cui si esibirà l’attivista è la sala Spinelli 1G2 dell’Europarlamento, nel quadro dell’evento “Palestina, diritto internazionale e il ruolo dell’Europa”, co-organizzato dall’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi, in collaborazione con europarlamentari di diversi gruppi politici. «Dopo la conferenza ‘Should we call it Genocide?’ dell’aprile scorso, la Carovana solidale che a maggio di quest’anno ha raggiunto il valico di Rafah per denunciare il blocco degli aiuti umanitari diretti a Gaza e la missione con la Global Sumud Flotilla di settembre, questa iniziativa si pone nel solco del lavoro che stiamo portando avanti dall'inizio della legislatura con tante colleghe e colleghi. L’obiettivo è continuare a tenere alta l’attenzione sulla questione palestinese anche dalla prospettiva europea», ha dichiarato Scuderi. La presenza della Albanese, tuttavia, ha suscitato una levata di scudi nella de stra europea.
«Le opinioni sono sempre legittime, ma è inaccettabile che una relatrice speciale delle Nazioni Unite, incaricata di monitorare la situazione nei territori palestinesi, arrivi a promuovere narrazioni antisemite, a minimizzare i crimini di Hamas e a paragonare Israele alla Germania nazista», ha denunciato Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia, prima di aggiungere: «Chiederò che venga stigmatizzata questa ospitata e che alla signora Albanese sia rivolto un invito a mantenere posizioni più equilibrate e rispettose, in linea con il mandato delle Nazioni Unite», ha affermato Donazzan. Difficile che l’appello dell’eurodeputata italiana venga ascoltato. È più probabile che vengano stesi gli stessi tappeti rossi srotolati a Parigi in questi giorni da associazioni vicine ai Fratelli musulmani e librerie pro-Pal per la sua tournée francese (il libro della Albanese, Quando il mondo dorme, è stato appena tradotto in Francia).
La relatrice speciale delle Nazioni Unite era intervenuta la scorsa settimana a un convegno co-organizzato dal Centro arabo di ricerche e studi politici di Parigi (Carep) e intitolato “Palestina ed Europa: il peso del passato e le dinamiche contemporanee”. Ma cos’è il Carep? È un centro finanziato dal Doha Institute, che ha avuto come presidente l’islamologo François Burgat, uno che nel 2024 scrisse su X: «Ho infinitamente, e sottolineo infinitamente, più rispetto e considerazione per i leader di Hamas che per quelli dello Stato di Israele». Inizialmente il convegno era addirittura previsto al Collège de France, prima delle proteste della Licra, la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, e del Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, che hanno spinto la prestigiosa istituzione ad annullarlo.
«Mi rallegro del fatto che sia stata trovata una sede alternativa», ha dichiarato Albanese all’Afp, sottolineando di non essere «sorpresa» dalla cancellazione del convegno al Collège de France, perché «i gruppi di pressione» filoisraeliani «sono molto forti e molto attivi un po’ ovunque». Sabato, la Albanese ha presentato il suo libro alla libreria parigina Résistances, gestita dall’associazione Europalestine, che nel passato ha accolto il comico antisemita Dieudonné e John Bastardi-Daumont, avvocato del negazionista Robert Faurisson. L’antisemitismo à l’italienne, esportato a Parigi e a Bruxelles.