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La linea di Papa Leone sul sesso? "Unisce marito e moglie, non è solo procreazione"

Per il Dicastero della Dottrina della Fede l’appartenenza esclusiva non può essere condivisa con altri, anche se la monogamia può sembrare controcorrente
di Caterina Maniaci mercoledì 26 novembre 2025

3' di lettura

Matrimonio monogamico come unione stabile tra un uomo e una donna; no alla poligamia e al poliamore ora diffuso in Occidente, sesso non come possesso né come garanzia di riproduzione o come alternativa alla noia coniugale ma come vincolo affettivo che si rinnova. Novità nella dottrina della Chiesa? No, certo, ma una riproposizione, forte e insieme ancora più approfondita, di questi aspetti centrali nella vita di ciascuno, oggi messi continuamente alla prova. Per questo è stata diffusa la Nota sulla monogamia del Dicastero della Dottrina della Fede, approvata da Papa Leone. Aspetti e temi diversi, anche a seconda delle situazioni in cui i credenti si trovano a vivere. La questione della poligamia è molto sentita in Africa e infatti, anche nel recente Sinodo sulla sinodalità, è emerso il bisogno e l’urgenza, da parte dei vescovi africani di fare chiarezza, anche alla luce del fatto che persino quale prelato tra loro avrebbe giustificato la poligamia di alcuni fedeli, come fatto sociale e culturale.

Si ribadisce, dunque, che sia «proprietà essenziale del matrimonio, l’unità, che può essere definita come l’unione unica ed esclusiva tra una sola donna e un solo uomo o, in altre parole, come l’appartenenza reciproca dei due, che non può essere condivisa con altri». L’elogio della monogamia non esclude che nella coppia ognuno mantenga i suoi spazi: «Man mano che il loro amore matura, la coppia potrà comprendere e accettare pacificamente che la preziosa appartenenza reciproca che caratterizza il matrimonio non è un possesso, ma lascia aperte molte possibilità. Ad esempio - si legge sempre nella Nota dottrinale-, che uno dei due chieda un momento di riflessione, o qualche spazio abituale di solitudine o di autonomia, o che rifiuti l'intrusione dell'altro in qualche ambito della sua intimità, o che conservi qualche segreto personale custodito nel sancta sanctorum della propria coscienza senza essere pedinato o osservato». La Nota riconosce che l’idea di monogamia possa apparire, oggi, «strana o controcorrente». Questo elemento viene affrontato riprendendo un celebre passaggio di Sant’Agostino: «Dammi un cuore che ama, e capirà ciò che dico». Il riferimento agostiniano è utilizzato per interpretare la monogamia come una scelta che trova senso nella profondità dell’amore coniugale, al di là delle tendenze culturali prevalenti.

E il sesso? Ancora oggi, riferito ai cattolici, appare come un tabù arcaico, accantonato solo sotto l’etichetta di “peccato” o di semplice attività riproduttiva. Il documento si sofferma, invece, proprio a definire il rapporto tra donna e un uomo «in tutta la sua ricchezza e fecondità. La questione è intimamente legata al fine unitivo della sessualità, che non si riduce a garantire la procreazione, ma aiuta l’arricchimento e il rafforzamento dell’unione unica ed esclusiva e del sentimento di appartenenza reciproca».

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L’unione tra i due sposi non si dissolve con il diminuire, nel tempo, dell’attrazione sessuale, ma si trasforma: «Anche quando l’attrazione fisica e la possibilità di avere rapporti sessuali si indeboliscono, l’appartenenza reciproca non è destinata alla dissoluzione. L’opzione per l’unione dei due si modifica, si trasforma». Le tentazioni di cercare altrove le passioni di un tempo, le illusioni che si possa rivivere tutto ancora è appunto solo un’illusione: le «varie espressioni intime di affetto», anche dopo anni di convivenza, possono esserci sempre e assumere nuova importanza, ma «comunque sono considerate anche esclusive, in quanto espressioni dell’unica unione matrimoniale, che non potrebbe essere offerta ad altre persone senza sperimentarne un’inadeguatezza». Insomma, avere altre relazioni, fuori dal matrimonio, non portano a nuove felicità... La Nota, quindi, nonostante l’aumento di separazioni e divorzi, invita a scegliere il matrimonio monogamico e a consideralo come una vera e propria sfida ad una mentalità, sempre più diffusa, di individualismo. Una strada difficile, tutta in salita, da percorrere giorno per giorno.

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