Suonano le sirene del mercato, capaci di silenziare interrogazioni parlamentari, mozioni e petizioni. Troppo ghiotto il business per i brand commerciali e troppo forte il politicamente corretto per arginare il progressismo dilagante. Il giorno è arrivato: oggi gli stand di Wish for a baby aprono al pubblico tra le mura dello Spazio Antologico di Milano. Sede blindatissima e bocche cucitissime. La fiera del bebè (che proseguirà anche domani), nonostante la pioggia di critiche e il dietrofront dell’anno scorso, si farà. Guarda caso nella metropoli ultra-progressista che nonostante le sentenze avverse della Cassazione ha proseguito nel trascrivere le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omosessuali nati anche grazie alla cosiddetta gestazione per altri. Già, l’utero in affitto.
RISCHI CONCRETI
Inutile girarci attorno: il rischio che in questa due giorni escano informazioni su un pratica vietata per legge in Italia dalla legge numero 40 del 2004 è abbastanza concreto. Visto il parterre di ospiti, del resto, non potrebbe essere altrimenti. Sia chiaro: in nessuna delle 24 conferenze che si snoderanno lungo l’evento si fa menzione alla maternità surrogata ma tra gli espositori non mancano luminari della materia. Vedi il dottor Attanasio Garavelas, greco e numero uno dell’omonima clinica leader nel mondo in tema di cura della fertilità. Il seminario che terrà si chiama «Applicazioni terapeutiche innovative nell’insufficienza ovarica» ma a preoccupare - anche perché nel nostro Paese la sola e semplice propaganda in materia di utero in affitto è reato - è ciò che già avviene nella sua struttura e potrebbe dunque essere spiegato alle coppie che siederanno davanti a lui.
Spulciando sul sito del Garavelas Medical Group, alla voce «vantaggi della maternità surrogata», si legge testuale: «Se non sei in grado di concepire, la maternità surrogata crea una possibilità per te e il tuo partner di essere genitore di un bambino che potrebbe essere almeno parzialmente geneticamente tuo. Questo legame genetico può essere attraverso un embrione che è stato creato dal tuo uovo e dallo sperma del tuo partner, o dallo sperma tuo o del tuo partner». E ancora: «L’istituzione della maternità surrogata sta guadagnando costantemente terreno come metodo per trattare i problemi di infertilità». Capito? Se Garavelas sarà l’ultimo a parlare, ad aprire le danze sarà oggi il dottor Raúl Olivares della clinica Ivf Barcelona. Non c’è rischio che si parli di utero in affitto ma di metodo Ropa sì. Un acronimo che sta per «Recepción de ovocitos de la pareja»: tradotto, «Ricezione di ovociti dalla coppia».
METODI PROIBITI
È un’alternativa alla gravidanza per le coppie omosessuali formate da due donne attraverso la fecondazione in vitro. A listino, la pratica costa 4.970 euro ma non è percorribile in Italia. Non solo. Alla Ivf di Barcellona è possibile anche donare e ricevere sperma. E in merito a chi concede il proprio seme si possono persino ottenere informazioni generali, come per esempio «le sue caratteristiche fisiche, il gruppo sanguigno e l’età». Per scegliere in anticipo il colore degli occhi o dei capelli del futuro pargolo? Chissà. I timori sono fondati visti i precedenti. In particolare la fiera parigina “Desir d’enfant” che aveva messo sugli scaffali pacchetti fino a oltre 100.000 euro per comprare bambini geneticamente sani e ngameti, spermatozoi e ovociti di qualità. Obiettivo: selezionare la razza del nascituro.
Ed è per questo che la Lega parteciperà stamattina al presidio organizzato dalla Rete per l’inviolabilità del corpo femminile col supporto dell’International Coalition for the Abolition of Surrogate Motherhood, di Stop Surrogacy Now e Women’s Declaration International. «Ribadiremo con convinzione il nostro “no” alla disumana pratica dell’utero in affitto, in netta contrapposizione con le aperture del segretario del Pd Elly Schlein e di buona parte della sinistra italiana. Il corpo delle donne non può e non deve essere sfruttato e messo sul mercato per il miglior offerente», attaccano Silvia Sardone, europarlamentare e commissario cittadino leghista, e Deborah Giovanati, consigliere comunale. Sarà presente anche un gazebo con le bandiere di Fratelli d’Italia: «Abbiamo chiesto che vadano adottate tutte le misure necessarie per assicurare che le attività di promozione e pubblicità a favore della donazione di tessuti e cellule umane siano conformi».
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.