Davigo giustiziato e famiglie acrobaleno? I compagni a caccia di toghe "fasciste"

Tajani a nome di Berlusconi dovrebbe far causa per plagio alla sinistra e ai giornalisti dalla penna ammosciata perla delusione e il tradimento amoroso delle toghe. Anch’esse gli si sono girate contro, li hanno cornificati. A Padova e a Brescia hanno infatti osato applicare la legge dando torto ai due dogmi del neo-progressismo: 1) «I gay hanno sempre ragione, anche quando affittano uteri dalle povere criste per portarsi a casa bambini “scelti” (così confessò Nichi Vendola, eroe arcobaleno) a misura del loro desiderio»; 2) «Davigo e in generale magistrati, ex magistrati e politici che scrivono sul Fatto, soprattutto se amici di Marco Travaglio, sono al di sopra di ogni sospetto». La sinistra e la sua corte mediatica e canterina ha ruba l’idea a Forza Italia, se non altro dovrebbero pagare i diritti d’autore ad Arcore. Insomma. Da ieri è la tesi ufficiale dei compagni: la magistratura è politicizzata. Suggeriamo anche un ulteriore concetto: funziona a orologeria. Si noti: la procura di Padova e il Tribunale di Brescia hanno agito in contemporanea, più complotto di così....

STUPORE

Lo stupore dei progressisti è sincero: ma come? Abbiamo esaltato le vostre manette appena le facevate tintinnare; ci siamo nutriti per trent’anni dei vostri stupendi avvisi di garanzia unidirezionali; abbiamo osannato la custodia cautelare; acceso candeli e lumini a giudici autori di sentenze strampalate e inchieste ridicole; esaltato intercettazioni e trojan, guai a chi li tocca, specie a strascico ma va bene anche tirati come fiocine; baciato le toghe come reliquie! E voi ci premiate così? Demolendo i due pilastri – giustizialismo e diritti civili senza doveri- che hanno sostituito il proletariato e le lotte sociali. Avevate già cominciato a Palermo, assolvendo addirittura Dell’Utri, Mannino e i generali dei carabinieri Mori e Subranni, negando commistioni dello Stato con le stragi della mafia. Ma adesso avete esagerato.

Diciamolo, voi giudici vi nutrite di sangue, lo adorate, siete una setta fascista. Non sto inventando nulla. Neppure l’accusa di cannibalismo e di adorazione diabolica del sangue come essenza della civiltà vampiresca dei fascisti. Questa follia linguistica da fumetto impazzito, è stata addirittura consacrata sulla prima pagina da Repubblica, che ci spedisce in una specie di mondo distopico dove regnano giudici pipistrello, ma non nel senso di Batman bensì di Joker. E questa sarebbe l’Italia di oggi secondo Chiara Valerio, del club delle amichette di Elly Schlein.

Ci veniva da prenderla un po’ sul comico, magari sul daltonico, quando il quotidiano fondato dal povero Scalfari ha sostenuto che il sangue è nero, essendo fascista nella sua essenza biologica, come il procuratore di Padova che ha deciso di annullare una falsificazione: e cioè che i bambini che risultano come figli all’anagrafe sono stati in realtà portati via, grazie a un contratto, ad una donna che ha tenuto nel suo ventre, scambiato il sangue, che non è qualcosa di così schifoso se te lo dà tua mamma, come ritiene invece Valerio, ma anche la memoria delle sue acque, del battito del suo cuore, i suoi sentimenti.

POTERE DEI SOLDI

Non sappiamo niente in realtà di ciò che accade in questo mistero che è la nascita della vita. E chi dice di saperlo solo perché con i soldi ti procura un figlio, in realtà lui sì mostrifica la nascita, trasformandola in una fabbrica e il suo marketing e i cataloghi di madri bionde, e se il prodotto è difettato, si butta. A proposito di umanesimo progressista e Lgbtiaq+. Ha scritto l’oscura Chiara (ma non è un film del compianto Francesco Nuti): «Non mi viene in mente niente di più fascista del sangue. Il sangue che stabilisce parentele, gerarchie, eredità, tradizioni. Il sangue che consente di mantenere i privilegi. Il privilegio che è l’opposto e il contrario del diritto. Il fascismo, ancora prima di una ideologia, di una memoria, dell’apologia di un reato, è una pratica».

Devo dire che per un istante, dopo aver ritagliato queste cinque frasi ho pensato che si riferisse alle pratiche genetiche per avere il bambino perfetto da portarsi a casa, e chi è deforme va cancellato, come insegna l’eugenetica nazista. Invece no, parlava dei magistrati di Padova che hanno banalmente applicato la legge.
Che non è un meccanismo crudele, ma – da Aristotele in poi – ha sempre anche un intento pedagogico, la società che insegna a sé stessa a tener conto di valori senza dei quali nasce il caos. Come ha detto il ministro Eugenio Roccella in Italia non è previsto il diventare padri e madri per contratto a pagamento, ma è possibile l’adozione, da chiedere e ottenere secondo regole per cui non si capisce perché debbano esserci categorie di persone che per censo o per status sociale o per condizione omosessuale privilegiata possano saltare la fila, infilare una bustarella più grossa nelle mani di qualche medico indiano o rumeno, e portarsi via un dolcissimo fagottello, che merita amore, ma non genitori che se li sono portati via. In buona fede, come no? Ma in buona fede si può far del male a innocenti.

Insomma, i magistrati della Procura di Padova sono criminali sacrileghi; quanto ai giudici del Tribunale di Brescia a leggere quel che scrive Travaglio non è che hanno commesso un errore giudiziario, ma condannando sono colpevoli di blasfemia, hanno sfregiato consapevolmente l’unica opera d’arte riuscita al buon Dio: «Davigo con l’esempio e le parole, non ha mai smesso di ricordare a chi ricopre cariche pubbliche il dovere costituzionale di esercitarle “con disciplina e onore”. Quindi va condannato come disturbatore della quiete pubblica». Per molto ma molto meno il Csm ha aperto, come consente la legge, “pratiche a tutela” di magistrati attaccati per la loro indipendenza. E il sindacato delle toghe ha lanciato fulmini come Zeus. Stavolta? Cilecca.