"Atreju, proprio perché è senza filtri, fa emergere la realtà. Conte ha detto ad alta voce ciò che molti sanno: nel campo largo non c’è vera organicità, ma una somma di convenienze": Giovanni Donzelli, parlamentare e responsabile organizzazione di FdI, lo ha detto commentando la kermesse appena conclusa e mettendo in evidenza le difficoltà della sinistra. Una sinistra che, ha aggiunto, risulta "divisa non solo sui temi - esteri, sicurezza, energia - ma sulla propria identità. Al contrario, qui è emersa la compattezza del centrodestra, anche sul piano umano".
Alle parole della Schlein, che ha rivendicato che l’assemblea Pd non è una "kermesse", Donzelli ha risposto: "Non entro in casa d’altri. Posso però dire che Atreju non è solo una kermesse: è una festa politica aperta a tutti, con un confronto diretto. Nelle iniziative del Pd spesso si vedono più correnti che partiti: ognuna parla a se stessa. È legittimo, ma racconta una difficoltà identitaria evidente. Noi abbiamo scelto di aprire e discutere, senza paura del confronto". Atreju, a detta del deputato, è lo specchio della realtà: "Il confronto diretto, fuori dall’emiciclo, mette in luce compattezze e divisioni. Succede ogni anno: anche questa volta è apparsa una maggioranza coesa e un centrosinistra disorganico su quasi tutto".
Parlando delle polemiche relative ai costi, Donzelli ha precisato che "sono molto più bassi rispetto ad altre manifestazioni. Atreju è fatta quasi tutta in casa. Grafica, comunicazione, programma e social sono interni. Niente grandi archistar: la festa la pensiamo da soli. È il lavoro della militanza, di Fratelli d’Italia e di Gioventù Nazionale. Se esternalizzassimo tutto, i costi sarebbero proibitivi. Tutto è alla luce del sole".