Papa Francesco
Un Manifesto sulla cura del Creato nel quale si esorta, tra l’altro, governi e istituzioni internazionali a «scegliere con cura le tecnologie buone da adottare», perché siano «davvero al servizio della persona umana e contribuiscano a migliorare la salute della nostra Madre Terra», che termina con una serie di appelli a darsi da fare alla società, alle famiglie e a chi ha responsabilità politiche. Questo collage (di buone intenzioni potrebbe essere un estratto da un programma elettorale firmato dal Pd o da una delle innumerevoli associazioni ambientaliste, invece è un passaggio del testo che compone il documento dei partecipanti al “IV Convegno Internazionale sulla cura del Creato” tenuto il 31 luglio scorso e consegnato ieri al Papa a Lisbona nel corso dell’incontro con i giovani universitari alla Giornata Mondiale della Gioventù, presso la Universidade Católica Portuguesa.
È, di fatto, la bolla pagana che mancava a sancire la dimensione del rinnovato messaggio cristiano che rimbomba forte dal Portogallo: spostando al modello 2.0 la versione dell’uomo concepito come custode del Creato, sull’altare adesso viene innalzata la Madre Terra, non più il Padre onnipotente né tantomeno suo Figlio mandato apposta a salvarci tramite il sacrificio della croce. Insomma, il cattolicesimo del futuro, quello che passa per le bocche aperte dei ragazzi di fronte alle azioni degli ecovandali, pare sterzato sul “meno Cristo, più ecologia”, “meno Vangelo e più Greta Thunberg”. La salvezza del pianeta viene prima di quella dell’anima, visto che nel programma della sei giorni il 25% del tempo è stato destinato alle attività di “Rise Up”, «il nuovo modello di catechesi che sfida i giovani a riflettere sui grandi temi affrontati durante il pontificato di Papa Francesco: Ecologia Integrale, Amicizia Sociale e Misericordia». Come dire: Giornata Mondiale dell’Ambiente per la Chiesa dell’Ultima generazione: roba da film su qualche setta di fanatici...
Un papocchio corredato dalla guida sul sito ufficiale invita poi «a fornire ai giovani un tempo di ascolto reciproco sulle varie dimensioni dell’ecologia integrale». L’obiettivo è fare in modo che «i ragazzi entrino in contatto con alcuni passi dell’Enciclica Laudato Si’, in cui il Santo Padre identifica alcuni aspetti che minacciano la nostra casa comune».
MANUALE ANTI-CO2 - Così Bergoglio, accolto mercoledì da superstar: «Non dimenticate che abbiamo bisogno di ascoltare la sofferenza del pianeta insieme a quella dei poveri; di mettere il dramma della desertificazione in parallelo con quello dei rifugiati; il tema delle migrazioni insieme a quello della denatalità; di occuparci della dimensione materiale della vita all’interno di una dimensione spirituale». E dopo aver dato l’ultima pennellata al murales della pace lungo 3 km e bagnato una pianta, Francesco esclama: «Pregate perme, e- riferendosi a chi è ateo o di altre fedi - coloro che non possono pregare mandino almeno onde positive».
Mancava solo Uri Geller a piegare un cucchiaio ecosostenibile... Dunque, se le migliaia di ragazzi arrivati a Lisbona (dall’Italia ne sono attesi 65mila) in una mano hanno il libretto delle preghiere, nell’altra sbandierano il manuale della giovane marmotta ambientalista (nello zainetto d’ordinanza hanno pure trovato «una borraccia eco-riutilizzabile»), infarcito di precetti per salvarsi l’anima dal peccato di inquinamento. Così riportava il Messaggero.it una settimana fa: «Per espiare il peccato grave di emettere CO2 nell’atmosfera con viaggi in aereo piuttosto inquinanti per raggiungere Lisbona, i papaboys sono pronti a fare fioretti e penitenze di vario genere, declinando il tema della enciclica green Laudato Sì (...). Chi arriverà in aereo potrà scegliere come essere “carbon free” e bilanciare l’inquinamento prodotto tra diverse opzioni. Ai pellegrini vengono suggerite una serie di possibilità tra non andare più al lavoro in automobile per almeno due anni (il tempo è calcolato su una distanza casa-lavoro di 10 km), oppure seguire una dieta vegetariana per almeno un anno, oppure ancora sostenere programmi di ripristino di spazi verdi con la piantumazione di perlomeno 65 nuovi alberi».
I consigli ambientalisti diventano precetti religiosi, l’anidride carbonica il nuovo satana. Del kit del pellegrino fa pure parte la app ufficiale JMJ Lisboa 2023, che indica come calcolare il proprio impatto sul pianeta e porvi rimedio. Salvifico...
«Se lascerete operare in voi la grazia di Dio, se sarete generosi e perseveranti nel vostro impegno quotidiano, farete di questo mondo un luogo migliore per tutti». Così predica il Papa. Un pauperismo tecnologico che dice di abbeverarsi agli insegnamenti del Santo Poverello: ma qui, più che la carezza del Francesco di Assisi, si avverte pesante il pugno green del Francesco di Buenos Aires, che sul tema ha fondato il Pontificato, buono per lisciare il pelo a certi potenti e strizzarlo ad altri.
NO CONVERSIONI - La perplessità di gran parte del mondo cattolico sulla svolta green della Chiesa? Una colpevole mancanza di visione, è evidente. Costoro non hanno ancora recepito la dottrina di Bergoglio, il quale, per rendere l’idea, lo scorso 30 maggio spiegava che alcuni anni addietro aveva sgridato una donna che aveva convertito due persone che non credevano in Gesù: «È proselitismo, non evangelizzazione», le aveva esclamato. Mica aveva gridato loro di non gettare mozziconi di sigaretta per terra... Il tutto pienamente in linea con quanto recentemente affermato da monsignor Américo Aguiar, responsabile della GMG di Lisbona e da poco nominato cardinale da Bergoglio: «Non vogliamo convertire i giovani a Cristo o alla Chiesa cattolica o qualcosa del genere, assolutamente». Forse ci sbagliamo, ma il Verbo del “Fondatore” non diceva un’altra cosa?