A giudicare dai titoli e dai commenti di Repubblica e La Stampa, sempre loro, sul presunto "caso-condono" nel governo di centrodestra ad avere bisogno di una sistematina non è la maggioranza, ma lo schema argomentativo dei giornali d'opposizione.
Negli ultimi giorni i quotidiani diretti rispettivamente da Maurizio Molinari e Massimo Giannini vanno a braccetto, vuoi perché parte dello stesso gruppo, Gedi, vuoi perché a un anno dall'insediamento del governo di Giorgia Meloni chi sperava in una Apocalisse auto-indotta si è dovuto ricredere e ora tenta qualche spallatina per mettere in crisi l'esecutivo, come da tradizione della stampa progressista.
DA LAMPEDUSA AL CONDONO
Se la scorsa settimana era stato il tema immigrazione, con la domenica divisa a metà tra Lampedusa (la premier con Ursula Von Der Leyen) e Lampedusa (con Matteo Salvini affiancato da Marine Le Pen) a scatenare la fantasia di chi vedeva un esecutivo irrimediabilmente diviso (senza capire che, in realtà, erano due facce della stessa medaglia, strategia perfetta per preparare il campo alla campagna elettorale per le prossime elezioni europee da un lato e togliere la palla dalle mani delle opposizioni dall'altro) oggi tocca al condono, come detto.
Polemica sul nulla, ma i titoli di Stampa e Repubblica sono grottescamente d'altro parere. Il leader della Lega nonché vicepremier e ministro di Trasporti e Infrastrutture nei giorni scorsi ha proposto una sanatoria parzialissima. "Lo dico senza ipocrisia - le parole di Salvini all'Assemblea di Confedilizia -, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto?".
PD E 5 STELLE, CHE IMBARAZZO
Non è una proposta rivoluzionaria, ma semplice, pragmatica presa d'atto. Tanto che anche Pd e Movimento 5 Stelle, ricordano dal Carroccio, il 17 maggio del 2022 hanno votato a favore di una analoga soluzione in Regione Lombardia. E dal governo? Repubblica registra "il gelo di Fratelli d'Italia", ma qui siamo nel campo delle piene "indiscrezioni". Mentre La Stampa di Giannini si supera. Succede che a In mezz'ora su Rai 3 Antonio Tajani, altro vicepremier e leader di Forza Italia, commenta così la proposta di Salvini: "Penso che sia importante puntare sulla rigenerazione urbana. Mercoledì verranno incardinate due proposte di Forza Italia al Senato che vanno in questa direzione. All'interno di questo, si può prevedere di introdurre alcune piccole sanatorie, su cose piccole, ma all'interno di un progetto più ampio di rigenerazione urbana. Una cosa che possiamo anche chiedere all'Europa di finanziare o co-finanziare". E ancora più nel dettaglio: "Non parlerei di condono, semplicemente, se ci sono piccole cose fatte senza autorizzazione nell'ambito di una ristrutturazione di un edificio si può vedere, certo non se uno ha aggiunto due piani. Ma ad esempio se uno ha aperto una finestra senza autorizzazione, non si dovrebbe fare ma in questo caso vedremo".
TITOLI GROTTESCHI
Lasciamo perdere il moderato Corriere della Sera, che registra sinteticamente: "Sanatoria, Forza Italia apre". Ma pure l'HuffingtonPost.it, testata sicuramente non "organica" al governo (eufemismo) titola, sia pur polemicamente: "Tajani d'accordo con Salvini: ci sarà un mini condono edilizio". Ma il quotidiano torinese, invece, la vede in maniera opposta: "Governo da una sanatoria al mese", titola in prima pagina oggi la Stampa, riportando nell'occhiello: "Da quando è in carica l'esecutivo ne ha già fatte 14". E poi la lettura, piuttosto bizzarra: "Sul condono Tajani frena Salvini". Sicuri sicuri? Nota a margine: a scanso di (sinistri) equivoci, già domenica sera Salvini, intervistato da Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio su Rete 4 aveva ulteriormente precisato: "Non ci sarà nessun condono per ville e villette costruite in zone sismiche o in riva ai fiumi o alle pendici dei vulcani. Se ti sei fatto la casa sulla spiaggia ti mando la ruspa e la abbatto ma se c'è un contenzioso con il Comune per l'antibagno o 30 centimetri di veranda, non è più intelligente per lo Stato e i Comuni dire saniamo queste piccole difformità rispetto al progetto iniziale?".
DENTRO LE REDAZIONI
Anche Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia (uno dunque che di amministrazione se ne intende) ha commentato con un certo sconcerto: "Mi sembra che il ministro Salvini abbia chiarito che non si parla di condono, ma di mettere a posto piccoli errori o problemi che sono limitazioni ma che non riguarda condoni di case costruite abusivamente o altro. Ogni volta c'è polemica per ogni cosa". Ci sentiamo di correggere il governatore: la polemica spesso nasce, e muore, solo dentro talune redazioni.