E' la rivincita dell’Italia. Perché se ci arrivano pure quegli “spocchiosi” dei francesi, vuol dire che avevamo ragione: la bistecca è bistecca e niente più. Così come la scaloppina, il prosciutto, la salsiccia, l’hamburger... Sono fatti di carne, succulenta al punto giusto e gustosa che più non si può (per chi la ama) che niente e nulla al mondo può sostituirla. E allora basta storpiare i nomi per far apparire le cose come non sono per vendere di più, per accalappiarsi una fetta di mercato - succulentissima- di vegetariani e vegani per vero o per moda. Dunque, anche la Francia ha detto no ai prodotti vegetali spacciati con nomi che rimandano ad assenti ingredienti animali. E il motivo è dei più elementari possibili: confondono le idee e i consumatori. Per meglio chiarire la questione, ieri, il governo francese ha firmato un decreto e nessuno si è sognato di fare polemica come invece è successo in Italia, per esempio, quando la “carne” artificiale con il suo bagaglio di sperimentazione è stata vietata per legge o come quando pure qui si è aperta (e prosegue) la discussione sull’opportunità di scrivere la parola “hamburger” su polpette spiaccicate di piselli e pangrattato che di origine animale non hanno proprio nulla.
E dunque, in Francia ha vinto il buon senso, insieme all’industria della carne che da tempo chiedeva di mettere ordine in un mercato macchiato da termini improponibili come “prosciutto vegano”, “salsiccia vegana”, “pancetta vegetariana”. Che è un po’ come vendere aria fritta. Ora, invece, dopo un primo stop al decreto del giugno 2022 con il Consiglio di Stato che voleva vederci chiaro, dai cugini francesi sono arrivati due elenchi di termini utilizzabili per gli alimenti di origine animale o contenenti pochissime proteine vegetali. Non si potrà più chiamare filetto, finto filetto, rumsteck, scaloppa, bifteck, scaloppina, jambon, flanchet o paleron se gli ingredienti hanno proteine vegetali. E non si potranno usare termini animali per promuovere prodotti vegetali. Per chi sgarra ci sono le multe, che vanno da 1500 fino a 7500 euro.
Quel che fa riflettere è che in Francia nessuno si è sognato di criticare il decreto aggiusta-piatti come invece è avvenuto in Italia. E il motivo è presto detto: la firma al nuovo corso alimentare arriva da sinistra, da quel governo Macron che guai a criticarlo. Mentre, in Italia, la proposta di vietare la carne sintetica è firmata dal governo di Giorgia Meloni, che pecca di essere di centrodestra, mentre la proposta di legge per vietare di chiamare i prodotti vegetali con nomi animali è assai sostenuta dalla Lega. Non si spiegherebbero altrimenti le aspre polemiche firmate centrosinistra («propaganda ideologica della destra» tuonava il Pd; «il governo danneggia ambiente, salute e progresso» il parere grillino) su un provvedimento su cui perfino l’unione europea ci sta ripensando. Sono ben 14, infatti, i Paesi che hanno firmato un documento per chiedere di congelare la moratoria sulla carne sintetica. Italia compresa, ovviamente. E molti, per convenienza, fanno finta di non capire che la questione ha uno strascico nutrizionale perché mangiare un hamburger vero non equivale a mangiarne uno finto. I valori nutrizionali sono ben diversi e non si può essere ingannati. Benvenga, quindi, la “rivincita” dell’Italia che ha la sola “pecca” di aver proposto iniziative sensate con il bollino del centrodestra.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.