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Fabio Rubini: Il generale Vannacci fa impazzire vescovi e sinistra

di Fabio Rubini domenica 28 aprile 2024

3' di lettura

 L’ossessione per la candidatura di Roberto Vannacci rischia di oscurare quella per il fantomatico allarme fascismo. Sembra incredibile, ma è così. Da quando il generale ha ufficializzato la discesa in campo col Carroccio non si parla d’altro. Soprattutto ma non solo - a sinistra. Il Pd con la sobrietà che contraddistingue le sue battaglie, ha perfino coniato uno slogan e diffuso un manifesto: c’è un primo piano di Vannacci con la faccia coperta dalla scritta “Ignoralo”. Poi hanno tappezzato i social con quell’immagine. Diciamo non il modo migliore per “ignorare” una persona. E infatti da giovedì pomeriggio non si parla che di lui che, va detto, nulla fa per tenere un profilo basso. In due interviste alla Stampa e al Corriere della Sera ha toccato una serie di tematiche ed espresso opinioni che hanno fatto discutere tutti sia a destra sia a sinistra. Il generale dopo aver spiegato che «l’Ue ha un problema: deve costruire una sua identità. La bandiera blu con tante stelle che identità vuole rappresentare? Non abbiamo nemmeno un animale a simboleggiarci. La Russia ha l’orso, gli Usa l’aquila. E l’Europa?». Poi torna sulla definizione di «statista» appiccicata alla figura di Benito Mussolini: «Lo è ribadisce - come lo sono stati anche Cavour, Stalin e tutti gli uomini che hanno occupato posizioni di Stato: è la prima definizione di “statista” sul dizionario».

Vannacci tocca anche temi molto più sensibili e trasversali all’elettorato come l’aborto e la disabilità. E sono queste le frasi che più hanno fatto discutere. Sul primo tema torna a spiegare che «l’aborto è un’infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo sia un diritto». Poi approfondisce: «Si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano convincere la donna a non abortire. Fermo restando che la scelta resta in mano alla donna». Sul secondo, i disabili, spiega che questi studenti «hanno bisogno di un aiuto specifico» e che la scuola «che oggi appiattisce verso il basso il livello degli studenti», invece, «dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili». Un concetto che la Stampa sintetizza nel titolo “Classi separate per i disabili”. E che fa infuriare lo stesso Vannacci che in serata precisa: «Chiaramente il titolo snatura completamente le mie parole con cui asserisco con vigore che i disabili hanno bisogno di attenzioni peculiari e aiuti supplementari e non che vanno separati. La campagna elettorale è iniziata!». Una difesa che arriva in serrata al termina di una sarabanda di reazioni contrarie al generale che spaziano dalla sinistra alla destra passando per la Cei. Per Alessandro Zan (Pd), Vannacci «va fermato». Il sindaco di Firenze (e candidato alle Europee) Dario Nardella dice che il generale è «abominevole». Il deputato dem Arturo Scotto afferma che «la puzza di fascismo si sente lontano un miglio».

Per Bonelli (Sinistra Italiana): «Le sue posizioni sono incompatibili con i valori della nostra Costituzione». Matteo Renzi (Italia Viva) parla di «frasi vergognose sui disabili». E via di questo passo. Soprattutto le posizioni travisate secondo il generale - sulla disabilità hanno fatto scattare le presi di posizione all’interno del Centrodestra. Qui si va dalle posizioni più sfumate del ministro Santanché («Io non vedo giudicare i candidati di un altro partito», anche se «tantissime cose mi vedono lontana da Vannacci») e del deputato di Fdi Giovanni Donzelli («Non credo ci sia stata volontà discriminatoria, però sono d’accordo con la proposta»); a quelle più piccate come quella del ministro Andrea Abodi («Rispetto ogni idea, ma con Vannacci siamo agli antipodi»), dei forzisti Paolo Barelli («Per attrarre una forzata attenzione con sparate ad effetto si può ottenere il risultato di enunciare vere e proprie frescacce») e Nazario Pagani che parla di «abominio» e di «profondo disaccordo con le parole del generale Vannacci». Nella polemica entra anche la Conferenza episcopale italiana, che col suo vicepresidente monsignor Francesco Favino tuona: «Le classi separate producono ghetti. Invece i nostri fratelli disabili hanno tante abilità che noi non abbiamo. Per favore, siamo seri, e siamo responsabili, evitando ritorni ad anni bui». In serata per provare a smontare la polemica ha parlato anche il ministro all’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, che ha ricordato come «dalla Lega sono state messe in campo politiche concrete a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità» e ha ricordato gli «oltre 13.000 docenti di sostegno assunti a settembre scorso e altre significative assunzioni in programma per i prossimi anni».

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roberto vannacci

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