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Giustizia, rimborsi rapidi per i processi lunghi

Le toghe dovranno lavorare. Arriva il filtro di ammissibilità per il processo di appello in sede civile

Andrea Tempestini
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Il filtro all'appello, nel quale un giudice singolo valuta se un appello è palesemente inammissibile, ha spiegato il Guardasigili, Paola Severino, presentando le novità in tema di giustizia contenute nel decreto sviluppo varato in Consiglio dei ministri, "è una ricetta abbastanza semplice, che coniuga la necessità di assicurare garanzie con quella di snellire i processi" (secondo la Banca d'Italia le lentezze del sistema giustizia si traducono nella perdita di un punto di Pil all'anno). Il ministro della Giustizia ha annunciato che il provvedimento avrà la possibilità di incidere su una percentuale molto elevata di processi nel tempo. Quindi la Severino ha sottolineato come vengano introdotte misure per il rimborso a fronte di processi "troppo lunghi". In sostanza, la legge Pinto verrà semplificata: la legge sul rimborso per l'eccessiva durata dei processi verrà parametrata su una durata massima oltre la quale si dovrà rimborsare il cittadino con quote altrettanto prestabilite, commisurate all'entità del ritardo accumulato dal procedimento. Un solo giudice sarà preposto alla valutazione della durata del processo, ulteriore elemento, ha sottolineato il Guradasigilli, di celerità e contenimento delle spese.  Filtro di ammissibilità - Nel dettaglio, arriva il filtro di ammissibilità per il processo di appello in sede civile. Lo ha spiegato sempre la Severino al termine del Consiglio dei ministri che ha varato il decreto sviluppo: "Se l'appello è palesemente inammissibile, non verrà celebrato, ha sintetizzato il ministro, assicurando che "questo non significa cancellare il processo di appello ma introdurre la valutazione di un giudice che farà prima una valutazione di ammissibilità". La soluzione adottata dall'esecutivo si ispira ai modelli inglese e tedesco, e non è quella di limitare le impugnazioni, ma di introdurre un filtro di inammissibilità che si basa su una "prognosi di non ragionevole fondatezza del ricorso". Secondo la Severino, "maggiore efficienza della gisutizia genera maggiore crescita economica". Il ministro ha sottolineato poi le misure per finanziare le aziende "in modo che non muoiano: questo finanziamento è strettamente controllato ed è fondamentale la figura del professionista. Si deve trattare di un professionista assolutamente autonomo".

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