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Napolitano: "Non si vota"Dà una mano a Monti e una mazzata a Grillo

Il Quirinale smentisce le indiscrezioni: "Non ci sono condizioni né motivazioni plausibili per le elezioni anticipate". Dipende tutto dalla legge elettorale...

Giulio Bucchi
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  Voto anticipato? No, grazie. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano respinge con forza le indiscrezioni di stampa secondo cui il Quirinale si sarebbe "rassegnato" a far cadere il governo Monti (con il consenso dello stesso premier), a sciogliere le camere  e indire elezioni anticipate. "Non si coglie il senso del parlare a vuoto di elezioni anticipate - si legge nella nota del Colle - non essendone presentate le condizioni e non emergendo motivazioni plausibili". Nodo Porcellum - Tutto in realtà gira intorno alla riforma della legge elettorale. Una riforma che non è mai stata tanto lontana, e paradossalmente perché i partiti l'intesa l'hanno trovata, sì, ma sul Porcellum. Al Senato la trattativa sulla riforma procede a rilento e a ragion veduta: tutti, dal Pdl al Pd, passando dall'Udc e dalla Lega, si stanno convincendo che l'attuale sistema elettorale sia il migliore per andare al voto, il prima possibile. Si tratta di intendersi sul premio di maggioranza, che Napolitano vorrebbe cambiare e rendere più uniforme alle indicazioni della Corte Costituzionale. In questo panorama, le liste bloccate e le preferenze sono un dettaglio. Il senatore centrista D'Alia, rivela Francesco Verderami sul Corriere della Sera, ha proposto un premio di maggioranza alla coalizione che supera il 40% e un mini-bonus di seggi al partito che ha ottenuto la maggioranza relativa. Ipotesi che piace soprattutto a Napolitano, perché la soglia del 40% in un panorama di grave frammentarierà politica è assai difficile da raggiungere e blinderebbe di fatto il ricorso al Monti-bis, penalizzando al tempo stesso i partiti-mina vagante, Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo in testa. Non a caso, l'Udc per prima spinge per questa riforma nonostante i malumori del Partito democratico. In questo senso, rinviando le ipotesi di voto anticipato, Napolitano ha messo con le spalle al muro i partiti: la legge elettorale si deve fare, senza scorciatoie. Solo con un "anti-Porcellum", infatti, il Quirinale assicurerà all'Italia partiti divisi e governo stabile. Un controsenso? No, perché la chiave è il Monti-bis.  

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